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Talebani a Kabul: le ultime news sull'Afghanistan

Airbnb al servizio dei profughi afghani, offre alloggi gratis per 20mila persone

L’annuncio è arrivato oggi dal numero uno dell’azienda: la piattaforma online per gli affitti brevi metterà a disposizione alloggi gratis per 20.000 profughi in fuga dai talebani. Le sistemazioni saranno chieste in tutto il mondo agli host che si renderanno disponibili, mentre i costi saranno sostenuti da Airbnb.
A cura di Lorenzo Longhitano
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La crisi umanitaria che si è aperta con il ritorno al potere dei talebani in Afghanistan sta continuando a destare preoccupazione in tutto il mondo. Al già mezzo milione di profughi afghani che hanno lasciato il Paese dall'inizio dell'anno se ne stanno aggiungendo in numero ancora imprecisato a causa del timore di ritorsioni da parte del nuovo governo insediatosi con la forza a metà agosto, e la corsa ad accogliere i nuovi sfollati purtroppo non procede sempre in modo spedito. A dare una mano in questo senso sta pensando anche Airbnb, la piattaforma online per gli affitti brevi che a partire da oggi metterà a disposizione alloggi gratis per 20.000 cittadini del Paese in fuga dai talebani.

I precedenti

L'annuncio è arrivato in queste ore su Twitter e per la precisione arriva dal profilo del numero uno dell'azienda Brian Chesky. L'iniziativa non è però la prima nel suo genere, anzi: l'organizzazione delle operazioni segue la traccia segnata dal gruppo fin dal 2012, quando ha iniziato a collaborare con gli host di case e appartamenti presenti sulla piattaforma per metterli a disposizione delle comunità colpite da disastri e crisi di ogni genere. Dal debutto dell'iniziativa a oggi il gruppo afferma di aver finora trovato una sistemazione temporanea a circa 75.000 persone, il che qualifica lo sforzo odierno come il più ingente mai intrapreso dal gruppo.

Gli alloggi a disposizione

Alcuni dettagli del programma li ha forniti lo stesso Chesky su Twitter, soprattutto in merito ai soggetti coinvolti e alla misura della loro partecipazione. Le case messe a disposizione saranno quelle di proprietà degli host, ai quali però non verrà richiesto di donare nulla se non la disponibilità degli stabili; a pagare per gli alloggi sarà lo stesso colosso digitale, che per organizzarsi nel mettere in contatto gli alloggi a disposizione con i potenziali occupanti sta coordinandosi con ONG e associazioni sul territorio. Non è chiaro per quanto i profughi che beneficieranno dell'iniziativa potranno rimanere negli alloggi loro assegnati, ma considerata la natura della piattaforma Airbnb c'è da immaginare che le sistemazioni siano temporanee; una soluzione tampone per fare fronte alla situazione di emergenza, in attesa che gli ospiti trovino una destinazione sicura e di lunga durata.

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