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Airbnb dovrà pagare la tassa sugli affitti brevi: il Tar del Lazio respinge il ricorso

La seconda sezione del Tar del Lazio ha da poche ore respinto la richiesta di Airbnb di sospendere in via cautelare la tassa sugli affitti brevi.
A cura di Matteo Acitelli
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La seconda sezione del Tar del Lazio ha da poche ore respinto la richiesta di Airbnb di sospendere in via cautelare la tassa sugli affitti brevi, la novità introdotta dalla manovra correttiva di primavera che prevede che portali online e agenzie attive nel settore degli affitti turistici versino al fisco una ritenuta sulle locazioni brevi.

Come evidenziato dall'ordinanza emessa dal Tar del Lazio contro le richieste di Airbnb Ireland Unlimited Company e Airbnb Payments Uk Limited: le tasse sugli affitti "non si palesano discriminatorie laddove esse ragionevolmente si applicano, per la parte relativa agli obblighi di versamento, solo agli intermediari che intervengono nel pagamento del canone di locazione. Appare comunque prevalente l'interesse pubblico al mantenimento degli effetti del provvedimento in esame, al quale peraltro gli altri operatori del mercato si sono già adeguati".

A questa ordinanza non si è fatta attendere la replica di Airbnb che tramite una nota dichiara: "Per quanto riguarda l'istanza cautelare, riteniamo di dover valutare, a nostra tutela e in ragione dei motivi di urgenza, l'opportunità di portare il caso all'attenzione del Consiglio di Stato. Pur non concedendo la sospensiva, il Tar ha riconosciuto l'esistenza di aspetti meritevoli di ampia riflessione in sede di merito. La materia oggetto del ricorso è molto complessa. Quelli degli intermediari e delle piattaforme sono due mercati ben distinti: dopo la decisione di abbandonare pagamenti tracciabili, digitali e trasparenti da parte di altre piattaforme siamo gli unici soggetti online colpiti dalla norma".

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