Airbnb, la Catalogna liberalizza gli affittacamere
Il Governo regionale catalano ha deciso di autorizzare l'affitto di stanze ai turisti all'interno delle case private. La Generalitat guidata da Artur Mas, infatti, dopo aver appreso i dati pubblicati da uno studio di Exceltur che ha evidenziato come l'offerta di posti letto da parte di privati cittadini ha raddoppiato quella degli appartamenti turistici regolarmente autorizzati (137.196 posti contro 78.402 a Barcellona), si è resa conto del fenomeno ed ha deciso di regolamentarlo con alcune norme precise: "non si possono mettere le porte alla campagna". L'assessore all'Industria e Occupazione, Felip Puig ha quindi presentato un progetto di normativa dove vengono fissate alcune regole per consentire ai privati di affittare stanza ai turisti. Tra le nuove regole per gli affittacamere troviamo l'obbligo per chi affitta di essere il proprietario dell'appartamento (non è quindi possibile il subaffitto da parte di inquilini) e dovrà pernottare nell'alloggio durante la permanenza dei visitatori. Inoltre è possibile affittare solo una o due camere per un massimo di quattro mesi l'anno, con un massimo di un mese per ogni inquilino e come unico servizio aggiuntivo è prevista la colazione.
L'affittuario sarà tenuto a versare una tassa giornaliera al Comune: 0,65 euro al giorno nel caso di Barcellona e 0,45 per le altre località della Catalogna. In Catalogna è già in vigore un'imposta turistica che viene applicata ai visitatori in base alla categoria dell'hotel in cui alloggiano, per un massimo di 2,25 euro per gli hotel a cinque stelle, 0,65 euro per gli appartamenti autorizzati. Artur Mas nega che le nuove regole sull'affitto di stanze siano un tentativo per contrastare la moratoria turistica annunciata dal neo-sindaco di Barcellona Ada Colau che da circa un anno ha bloccato il rilascio di nuove licenze per l'apertura di alberghi, ostelli e appartamenti da affittare ai turisti.
