È capitato a tutti: il volo ritarda o viene cancellato e noi rimaniamo a terra o tardiamo ad un importante incontro di lavoro. A questo punto, oltre all'enorme disagio causato dalla situazione, rimaniamo con un grande punto interrogativo: saremo rimborsati?
La procedura di rimborso è lunga e difficoltosa e richiede una serie di informazioni che spesso facciamo fatica a ritrovare una volta prenotato il volo. Da oggi, però, avremo un aiuto in più in caso di problemi: AirHelp. L'applicazione, in realtà già presente da diverso tempo sul web, ha appena introdotto una nuova feature che sfrutta Gmail per raccogliere informazioni sul volo da rimborsare al posto nostro.
Il funzionamento è semplice: Una volta connesso il proprio account Gmail a quello di AirHelp, l'app analizzerà i nostri itinerari – presenti sotto forma di prenotazioni – e ci dirà quanto possiamo chiedere come rimborso. Se siamo stati su un volo cancellato o in ritardo negli ultimi tre anni abbiamo diritto ad un rimborso.
"In Italia ogni anno ci sono circa 1 milione e 300 mila voli" ha spiegato Danilo Campisi, portavoce di AirHelp in Italia "Il che significa 146 milioni di passeggeri che acquistano un biglietto. Abbiamo calcolato che il 2 per cento di questi potrebbe fare ricorso e vincerlo, ovvero 2,9 milioni di passeggeri che potrebbero ottenere un risarcimento: stiamo parlando di un mercato da 1,3 milioni di euro ogni anno. Soldi che spesso non vengono reclamati alle compagnie, perché in pochi conoscono questa possibilità".
Secondo AirHelp solo lo 0,1% dei passeggeri che avrebbero diritto ad un rimborso lo ottiene. Questo perché, spesso, gli altri non fanno nemmeno richiesta. Grazie al processo semplificato di AirHelp, invece, la procedura dovrebbe essere veloce ed indolore. Ma dov'è il guadagno per la start-up? In tutto ciò, l'azienda si prende il 25% per ogni rimborso ottenuto con successo, puntando sul fatto che senza questo servizio l'utente non sarebbe riuscito a riavere i soldi.
L'applicazione procede automaticamente all'individuazione dei voli per poi proporre agli utenti i possibili reclami. Una volta dato il via libera, il servizio compila in autonomia i documenti legali per poi inviare la richiesta di reclamo. Se sarà accettata, AirHelp ci chiederà i nostri dati bancari per procedere al rimborso. Ad oggi 25.000 persone hanno utilizzato il servizio, facendo guadagnare alla start-up 400.000 dollari. "Stiamo generando profitti fin dal primo giorno" ha affermato Nicolas Michaelsen, CMO di AirHelp.