Al via la nuova Anagrafe nazionale unica con il domicilio digitale
Con la pubblicazione del regolamento sulla Gazzetta Ufficiale dell'8 gennaio 2015 scatta l'operazione "Anagrafe nazionale della popolazione residente", ANPR, una banca dati unica che entro il 31 dicembre 2015 sostituirà le 8 mila esistenti, cioè quelle presenti oggi in ogni comune italiano. Aspetto interessante dell'operazione è che in essa è contenuto anche il "domicilio digitale".
L'Agenda per la semplificazione approvata a dicembre stabiliva una precisa scadenza per la messa a regime del nuovo sistema una scadenza precisa, che doveva essere appunto dicembre 2015. Il decreto appena pubblicato spiega meglio le modalità con cui le varie "anagrafe" saranno sostituite. La "road-map" individuata si svilupperà su 32 settimane e si inizierà dai comuni più piccoli, quelli sotto i 100 mila abitanti, fino ad arrivare alle città metropolitane. L'operazione prevista non prevede solo di centralizzare le informazioni sulla popolazione, con i classici riferimenti anagrafici: nome, cognome, codice fiscale, sesso, stato civile, data e luogo di nascita. Infatti, all'interno dell'Anagrafe nazionale (ANPR) sarà inserito anche il "domicilio digitale", cioè l'indirizzo di posta elettronica certificata che il cittadino può scegliere di utilizzare come canale esclusivo di comunicazione con la Pubblica Amministrazione.
Il progetto mira a semplificare la macchina della PA e di conseguenza la vita dei cittadini, razionalizzando e innovando i processi, attraverso le nuove tecnologie. Anche se questa non è la prima volta che si sente parlare di Anagrafe nazionale, si tratta infatti di un progetto lanciato a fine 2012, andato avanti a rilento in questi ultimi due anni e ripreso, da ultimo, dal governo Renzi, con il ministro per la Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, che lo ha definito, insieme al "Pin unico", "lo strumento portante dell'Agenda per la semplificazione".
Tra gli enti coinvolti nell'operazione figura anche l'"Agenzia per l'Italia Digitale", che evidenzia come l'Anagrafe unica sarà capace di dialogare con le altre banche dati di rilevanza nazionale e regionale "in modo che le informazioni di anagrafe, una volta rese dai cittadini, si intendano acquisite dalle pubbliche amministrazioni", evitando duplicazioni. La nuova Anagrafe (ANPR) è quindi il trampolino di lancio per la realizzazione della "cittadinanza digitale", un punto su cui insiste la riforma della Pubblica Amministrazione, che ha ripreso a camminare in commissione Affari Costituzionali al Senato. Infatti, il primo articolo della delega è intitolato proprio "Carta della cittadinanza digitale".