Alcuni tiktoker pensano che le arance possano curare gli effetti della Covid
Su TikTok quello dei rimedi casalinghi per problemi di salute e bellezza rappresentano una filone inesauribile di video virali, anche se questo in passato ha creato non pochi problemi alla piattaforma. Tra le ultime tendenze che si stanno diffondendo nell'app ce n'è una molto particolare che sta interessando coloro che sono stati colpiti da Covid-19 e sono ormai guariti o in via di guarigione: bruciare delle arance per cercare di riacquistare il senso del gusto e quello dell'olfatto.
L'idea è che carbonizzare delle arance su un fornello e mangiarne la polpa ancora calda possa riattivare le facoltà sensoriali dei pazienti per una sorta di effetto shock dovuto al sapore forte e particolare della bizzarra pietanza. Il problema è che l'efficacia della pratica non è stata provata da alcun tipo di studio clinico; questo non ha impedito a centinaia di persone di filmarsi mentre fanno il loro tentativo, mentre gli algoritmi dell'app hanno contribuito a far finire le clip sugli schermi di milioni di smartphone.
Non è difficile capire perché i video del rimedio si siano diffusi così tanto. Ageusia e anosmia infatti non sono solamente due dei sintomi più riconoscibili di una infezione da Covid-19 in atto: rappresentano anche effetti a lungo termine che la malattia lascia dietro di se anche una volta debellata. Chi ne ha sofferto può insomma doverci convivere per settimane o — in misura minore — perfino mesi, motivo per cui è comprensibile la smania di liberarsi di un problema simile con quanto più anticipo possibile.
L'efficacia del trattamento però non è per nulla provata. Una minoranza di tiktoker ha affermato che funziona, ma tra questi non manca chi attribuisce il risultato a una coincidenza. La scienza da questo punto di vista è dalla parte degli scettici. In alcune terapie di rieducazione olfattiva vengono in effetti utilizzati aromi forti per aiutare i pazienti a recuperare il senso dell'olfatto, ma questi trattamenti si protraggono comunque per settimane o mesi, ed è improbabile che una sola seduta risolva il problema della perdita di olfatto e gusto. In più non è ancora detto che questo tipo di terapia possa aiutare i pazienti in fase di ripresa post Covid-19: l'unico studio attivo al riguardo non ha ancora dato risultati conclusivi.