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Allarme malware, in crescita il fenomeno delle mail contenenti virus e ricatti

La polizia postale ha messo in allerta tutti i navigatori riguardo ad un nuovo malware che sta colpendo privati, enti pubblici e aziende. Molti utenti si sono ritrovati nella casella di posta elettronica una mail che indica il completamento di un acquisto in realtà mai effettuato. In forte crescita anche il fenomeno delle mail-ricatto: “Paga o elimineremo tutti i dati dal PC”.
A cura di Marco Paretti
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mail virus ricatto

Allarme virus nel comune di Vicenza. La polizia postale ha messo in allerta tutti i navigatori riguardo ad un nuovo malware che sta colpendo privati, enti pubblici e aziende. Molti utenti, anche al di fuori del comune di Vicenza, si sono ritrovati nella casella di posta elettronica una mail che indica il completamento di un acquisto.
Se aperta, la mail mostra un elenco di prodotti, mai acquistati, con relativi termini di pagamento. L'allegato può infettare i computer ed insidiarsi all'interno dei server delle aziende, peraltro funzionando come software di phishing in grado di rubare informazioni personali come codice e numeri di carta di credito.

Alle cosiddette mail-virus – in arrivo principalmente da Albania e Romania – si aggiungono le mail-ricatto. Queste ultime sfruttano un metodo di lavoro in stile "sequestro", avvertendo il proprietario del computer che tutti i file sono stati criptati e saranno distrutti se non viene pagato un riscatto.
Solitamente gli hacker chiedono 600€, che vanno versati in maniera totalmente anonima tramite bitcoin. Gli utenti hanno in media 72 ore per adempiere alle richieste, altrimenti il PC viene completamente svuotato. Le mail solitamente sono accompagnate da frasi del tipo: “Qualunque azione farai per decifrare da solo i documenti comporterà la distruzione di tutti i file” o “Se vuoi la prova che siamo in grado di restituirti i file integri, possiamo mostrartene cinque a scelta”.

Si tratta di troyan di diverso tipo che utilizzano le mail per introdursi nel nostro computer. Quello del "sequestro" dei dati è in realtà un fenomeno che risale a qualche anno fa. Cryptlocker, TorrentLocker, Cryptowall, sono solo alcuni dei software utilizzati dagli hacker per tenere in scacco gli utenti di tutta Europa.
Solo negli ultimi giorni Cryptowall avrebbe raccolto più di 30 milioni di dollari, cancellato la libreria musicale di una radio del Michigan e colpito tre studi legali in British Columbia. La polizia avverte anche la pericolosità di questi virus in ambito mobile: i trojan si nascondono anche in alcuni link sospetti si Twitter e Facebook e all'interno delle applicazioni scaricate da internet.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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