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Allarme truffa: Wangiri, la frode telefonica in grado di sottrarre decine di euro in pochi secondi

Si chiama Wangiri, che tradotto significa squilletto. È la truffa in circolazione ormai dal 2002 ma che nelle ultime settimane è tornata alla ribalta con numerosi nuovi casi in Italia. Un numero moldavo ci fa uno squillo, noi richiamiamo e spendiamo decine di euro in pochi secondi.
A cura di Marco Paretti
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Truffa Wangiri ping call

Si chiama Wangiri, che tradotto significa squillo. È la truffa in circolazione ormai dal 2002 ma che nelle ultime settimane è tornata alla ribalta con numerosi nuovi casi in Italia. Il nostro telefono suona – la chiamata può arrivare a qualunque ora, anche di notte – noi non facciamo in tempo a rispondere e richiamiamo.
A questo punto parte la frode: il servizio ci aggancia ad una tariffa premium da 1,50 euro ogni 10 secondi, capace di sottrarci decine di euro in poco tempo. La ping call, così viene chiamata nel settore, è una pratica ormai diffusa in tutto il mondo, con il Giappone in testa per il numero di casi. Ma l'Italia, purtroppo, si difende bene.

"L’ultima frode è denominata Wangiri" ha spiegato un portavoce di Vodafone a Repubblica "In tal caso i truffatori utilizzano un computer in grado di contattare simultaneamente una grande quantità di numeri telefonici in modo casuale. I cellulari di coloro che ricevono questa telefonata, visualizzano sul display una ‘chiamata persa'. La truffa scatta quando l’utente, in buona fede, ricontatta il numero, che normalmente viene tariffato come numero premium o contiene delle pubblicità"
La chiamata arriva generalmente da un numero con prefisso +373, un'utenza moldava difficilmente perseguibile legalmente. Le leggi, non prevedendo questo tipo di frodi, non possono tutelare i consumatori. E così le truffe proliferano.

"Questo genere di frodi viene gestito da tutti gli operatori telefonici in linea con la policy della GSM Association Fraud and Security Group" ha continuato Vodafone "Viene verificato se altri clienti sono stati tratti in inganno allo stesso modo, poi si contatta l’operatore dal quale è partita la chiamata e si richiede di bloccare il numero. Infine viene chiesto al cliente di presentare denuncia e si procede quindi col riaccredito della cifra contestata".
Insomma, si può ottenere il rimborso, ma il colpevole resta comunque impunito e può continuare a colpire i consumatori meno attenti. La Wangiri è solo una delle numerose frodi telefoniche, tra le quali troviamo il popolare Spoofing, caratterizzato da un numero estero mimetizzato da italiano, e i numeri con valore aggiunto, che chiedono di richiamare un numero ad alto costo.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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