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Almunia avverte Google sull’antitrust: impegno chiaro o parte la procedura

La Commissione Europea sull’Antitrust, guidata dallo spagnolo Joaquín Almunia, ha avvertito Google che se non da seguito agli impegni presi, è pronta a formalizzare le accuse di attività anticoncorrenziali.
A cura di Francesco Russo
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Altri guai europei in vista per Mountain View. Google è indagata dalla Commissione Antistrust dell'UE, ormai da 4 anni, per attività anticoncorrenziali nel campo dell'Editoria. Ancora nel maggio scorso, diversi editori europei avevano lamentato la posizione dominante di Google, richiamando nuovamente l'attenzione della stessa Commissione sull'Antitrust, guidata dallo spagnolo Joaquín Almunia. La casa di Mountain View, di fronte a quanto sollevato, aveva preso degli impegni, ma senza oggettivi riscontri. E proprio in virtù di questa assenza di azioni concrete, la Commissione UE, nella persona di Almunia, richiama Google, di fronte al Parlamento Europeo, a muoversi nella direzione indicata, e in tempi brevi, altrimenti si attiverà la procedura prevista.

Almunia ha criticato l'intenzione da parte di Google di voler trasformare la vicenda in un dibattito politico, senza dare oggettivo seguito agli impegni presi. Il richiamo di Almunia scaturisce anche dal fatto che proprio in questi giorni 20 società europee hanno presentato proteste formali contro Google fornendo "nuove prove e argomenti solidi contro diversi aspetti delle ultime proposte presentate da Google". Per questo motivo, all'inizio di questo mese, il commissario Almunia ha chiesto a Google di migliorare le sue proposte.

A questo punto, la Commissione Europea sull'Antitrust lascia intendere che il tempo per agire si sta riducendo e che le azioni da approntare vanno realizzate in tempi brevissimi. E per questo Almunia lancia a Google questo avvertimento:

Ora dobbiamo vedere se Google può risolvere questi problemi e le nostre preoccupazioni. Se la risposta va nella giusta direzione, troveremo una soluzione basata su questi impegni, altrimenti il passo successivo è inviare una lettera di obiezioni". Per il commissario "se non avremo risposte soddisfacenti, le respingeremo".

Tradotto, significa che se Google non agisce in tempi brevi, il rischio, a questo punto molto concreto, è quello di aprire la procedura prevista. Nella situazione attuale, la Commissione si sta muovendo seguendo la procedura di cui all'Art. 9 della procedura, il quale consente un accordo con la Commissione UE su base di impegni scritti. Ma se anche di fronte a questo non ci dovessero essere sviluppi, il passo successivo della Commissione sarebbe quello "Statement of Objections", la formalizzazione delle accuse dell'antitrust europeo.

Ora, se Google è pronta a dare risposte veloci, entro la fine del mese di Ottobre, sarebbe ancora Almunia ad occuparsene, infatti la scadenza della sua, come di tutte le altri Commissioni Europee, è per il 31 Ottobre. Altrimenti sarà il nuovo commissario, la danese Margrethe Vestager.

Insomma, per Google questa sarebbe un nuovo problema da affrontare con l'Europa, dopo il caso del "diritto all'Oblio" e i vari richiami per la Privacy. Staremo a vedere se davvero Google avrà intenzione di seguire questo avvertimento di Almunia, oppure se vedersi richiamata in una procedura pesante, come quella di attività anticoncorrenziali.

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