Pochi giorni fa Google ha annunciato una grossa ristrutturazione aziendale che ha portato alla creazione della holding Alphabet, la quale supervisionerà sull'operato di Google e di altri progetti affini. Nelle ultime ore, però, un intoppo nei piani dell'azienda di Mountain View ha fatto sorridere molti esperti del settore. Attualmente, infatti, il dominio Alphabet.com non è posseduto da Google, bensì da BMW. Che, dopo aver appreso la notizia della ristrutturazione, ha subito messo le mani avanti, specificando di non avere nessuna intenzione di mettere in vendita il dominio o di cederlo a Page e Brin, ora CEO e Presidente di Alphabet.
Alphabet.com è il portale di BMW dedicato all'omonima serie di servizi – Alphabet Fuhrparkmanagement – offerti dalla casa automobilistica, che peraltro ha dato il via ad un'indagine per assicurarsi che Google non abbia infranto nessun marchio registrato con la nuova azienda. Insomma, la scelta di Page e Brin ha fatto storcere il naso a molti, anche perché il caso di BMW non è l'unico: secondo Reuters sono almeno 100 le aziende che hanno registrato marchi contenenti il termine Alphabet, tra le quali la Alphabet Inc., compagnia attiva dal 1965 nel campo della costruzione di macchinari. Persino l'account @Alphabet su Twitter è già utilizzato.
L'azienda di Mountain View non ha avuto altra scelta se non quella di scegliere un dominio del tutto differente: abc.xyz, una soluzione che però stona con le normali politiche in materia di siti web. Secondo gli esperti, infatti, "se vi chiamate X e non possedete il dominio X.com, dovete cambiare nome". In caso contrario potrebbe essere visto come un segnale di debolezza, un elemento non proprio indicato nel momento in cui si crea una nuova azienda. Insomma, forse Page e Brin avrebbero dovuto effettuare un controllo più approfondito prima di scegliere il nome della nuova realtà. La quale, probabilmente, non risentirà troppo dell'intoppo: Alphabet non rilascerà prodotti sotto il suo nome, quindi il brand non sarà in vista come quello di Google.