Amazon e la felpa con lo slogan sull’anoressia: è polemica
Da qualche ora il noto sito di vendite online Amazon è al centro di una polemica causata da un prodotto in vendita all'interno della piattaforma di proprietà di Jeff Bezos. Si tratta di una felpa che per errore è stata pubblicata sullo store online senza preoccuparsi troppo del testo stampato su di essa: "L'anoressia è come la bulimia, eccetto per l'autocontrollo". Un grave mancanza di attenzione da parte dei responsabili del servizio che ha provocato le critiche di numerosi pazienti e professionisti che ogni giorno lavorano per combattere la malattia.
Ai microfoni della Bbc, ad esempio, è intervenuto Beth Grant, un uomo che ha convissuto con l'anoressia per 13 anni che ha dichiarato: "È assolutamente vergognoso quanto accaduto. Potrebbe essere estremamente dannoso per chi soffre di bulimia o anoressia. Penso che possa danneggiare ulteriormente la loro salute mentale e causare potenziali danni alla loro vita". A questo si è aggiunto il messaggio della psicoterapeuta ed esperta di anoressia Susie Orbach: "Non hanno davvero bisogno di fare soldi in questo modo". In seguito alle polemiche il team di Amazon ha bloccato la vendita della felpa incriminata ma non è la prima volta che il sito di e-commerce commette errori di questo tipo, in passato sullo store online di Amazon era finita una maglietta con lo slogan "Keep calm and rape a lot", tradotto in italiano con "Mantieni la calma e stupra molto".
Come evidenziato dalla psichiatra e psicoterapeuta, e fondatrice del Centro disturbi del comportamento alimentare Palazzo Francisci della USL 2 di Todi Laura Dalla Ragione a Repubblica.it: "Molto spesso anoressia e bulimia sono associate a disturbi comportamentali come depressione, autolesionismo e comportamento bipolare, ma su molti blog e siti pro-anoressia vengono descritte come scelte di vita. Sbagliatissimo, sono patologie. Noi facciamo un’immensa fatica a far comprendere questo concetto alle nostre pazienti. Piuttosto che sensibilizzare sul tema potrebbe avere l’effetto opposto, peraltro banalizzandolo".