Amazon tornerà ad accettare merce non essenziale all'interno dei propri magazzini verso la fine di questa settimana, dopo circa un mese dalla sospensione a causa delle problematiche con la gestione dei magazzini causate dalla diffusione del coronavirus. Lo ha confermato la stessa azienda, spiegando che i venditori di terze parti che utilizzano i magazzini di Amazon per stoccare i propri prodotti non essenziali – e utilizzare quindi la logistica del colosso americano per consegnarli – potranno tornare a farlo nel corso dei prossimi giorni. Saranno però imposti limiti sul numero di prodotti che potranno inviare ai magazzini.
"Alla fine di questa settimana consentiremo a più prodotti di entrare nei nostri centri di smistamento" ha spiegato l'azienda in una nota. "I prodotti saranno limitati in quantità per consentirci di prioritizzare i beni necessari e proteggere i dipendenti, assicurando però che i nostri partner di vendita possano spedire merci nei nostri magazzini". La decisione segna un allentamento delle misure prese un mese fa sulla catena di distribuzione di Amazon, che aveva inizialmente tagliato fuori i venditori di terze parti dalla propria logistica: i prodotti erano e sono ancora disponibili, ma i venditori devono gestire le spedizioni in proprio.
Per questo le tempistiche di spedizione per molte merci sono ora decisamente più alte rispetto agli standard di Amazon, che non si occupa più in prima persona dell'invio delle merci. Da questa settimana, invece, il colosso americano tornerà ad accettare i prodotti di terze parti non essenziali nei suoi magazzini, in modo da poterli spedire rapidamente ai clienti dei suoi partner. I venditori potranno quindi stoccare in quantità limitate alcuni prodotti all'interno dei magazzini Amazon anche se non si tratta di merce fondamentale in questo momento di difficoltà. Questo anche grazie al piano di assunzioni che Amazon ha messo in atto per contrastare l'enorme aumento della domanda dovuto al periodo di quarantena.