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Anche in Italia è boom di consegne a domicilio, ma le start-up sono straniere

Con il tempo anche il take away si è evoluto adattandosi al web: ora non serve nemmeno più uscire di casa per procurarsi il cibo. Una digitalizzazione che ha portato il valore del mercato a cifre da capogiro: a livello globale vale circa 90 miliardi di euro, mentre in Italia si assesta sui 400 milioni di euro.
A cura di Marco Paretti
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Just eat consegna domicilio

Vi ricordate il take away? Fino a pochi anni fa, quando non si voleva mangiare fuori ma la voglia di cucinare era poca, bastava uscire di casa e acquistare il proprio pasto in pizzeria o nel ristorante preferito per poi gustarselo a casa. Una tendenza che continua ancora oggi ma che con il tempo si è evoluta: ora non serve nemmeno più uscire di casa, basta mettere mano al proprio smartphone, selezionare l'applicazione giusta e ordinare il cibo senza più la necessità di dover pagare con i contanti. Una digitalizzazione del take away che ha portato il valore del mercato a cifre da capogiro: a livello globale vale circa 90 miliardi di euro.

Anche in Italia questo sistema di pasti a domicilio ha attecchito, ma non ancora come nel resto del mondo. Ad oggi nel Bel Paese vale circa 400 milioni di euro; ancora un nicchia, quindi, ma dalle immense possibilità. Per questo si è creato un panorama piuttosto particolare nel nostro paese: le realtà impegnate nel portare il cibo a domicilio ci sono, ma sono quasi tutte internazionali. Sono ancora poche le realtà italiane in grado di contrastare colossi come Just Eat o Deliveroo: sembravano farcela Pizzabo e Foodora, entrambe nate dalle menti di giovani italiani ma poi acquisite da colossi internazionali.

Quello che si sta modificando pian piano è la modalità con cui viene inviato il cibo alle case dei clienti. Se all'inizio servizi come Just Eat si appoggiavano ad una infrastruttura preesistente – i ristoranti che già possedevano motorini e pony per le consegne a domicilio – ora si sta facendo sempre più strada l'idea di un servizio che possa offrire anche il mezzo di trasporto del cibo ai ristoranti che non ne hanno. Lo propone, per esempio, Deliveroo, appena sbarcata a Milano e che consente di proporsi come fattorini, ma anche Foodracers, che si pone come una sorta di Uber del cibo. Il settore si sta quindi ampliando sempre più, sia per quanto riguarda la diffusione – Deliveroo, per esempio, è appena sbarcato anche in Asia, Medio Oriente e Australia – che per gli investimenti. Just Eat è stata valutata 1,47 miliardi di sterline e nel 2014 ha registrato utili pari a 57,4 milioni di sterline, mentre Deliveroo ha raccolto 200 milioni di investimenti per potenziare la crescita.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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