Andy Rubin era testardo, parola del chief product officer di Samsung
Andy Rubin non fa più parte di Android. Il capo del sistema operativo più famoso al mondo ha lasciato qualche giorno fa la guida del sistema operativo più famoso al mondo in una reale ed inaspettata confusione generale. Le dimissioni sono state realmente una propria scelta e tutto ciò che l'ex capo di Mountain View ha voluto dire è stato quello di voler aprire un nuovo capitolo nella propria vita. La notizia ha chiaramente creato confusione e chiaramente giungono alcune indiscrezioni sulla personalità del grande creatore di Android. Un visionario, Andy Rubin, che ha permesso di rendere Android il sistema più utilizzato al mondo con partnership con oltre 60 produttori, più di 750 milioni di dispositivi attivati nel mondo, e con oltre 25 miliardi di app scaricate dal Play Store.
Le indiscrezioni giungono dalla concorrenza, in qualche modo, e prendono parola tramite la voce di un dirigente Samsung, precisamente Kevin Packingham, chief product officer dell’azienda. Secondo il dirigente della società coreana, i rapporti con Google sono altamente importanti per Samsung ma lavorare con Rubin non è sempre stato facile. Le posizioni del capo di Android molto spesso non potevano essere minimamente intaccate e la sua convinzione su di esse non faceva che portare in parte negatività sul rapporto collaborativo con Samsung.
Andy Rubin è una persona che inventa, crea, progetta, e come tale potrebbe risultare meno disponibile verso le collaborazioni e dunque difficilmente pronto a mettere in dubbio le proprie convinzioni. D'altro canto Sundar è un vero e proprio manager, un uomo d’affari, uno che viene a patti quando si ha bisogno. Il futuro di Android è ora in mano al manager, all'uomo che può creare collaborazioni più forti e più importanti con le altre aziende, permettendo all'intero ecosistema di Mountain View di progredire al massimo, ora che la sua maturità ha raggiunto e, in qualche modo, superato quelle degli altri sistemi operativi mobili presenti sul mercato.