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Andy Rubin, il co-fondatore di Android, lascia Google

Il CEO di Google Larry Page stupisce tutti con un annuncio davvero inaspettato: Andy Rubin, uno dei padri fondatori del progetto Android, lascia l’azienda di Mountain View.
A cura di Matteo Acitelli
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Il CEO di Google Larry Page stupisce tutti con un annuncio davvero inaspettato: Andy Rubin, uno dei padri fondatori del progetto Android, lascia l'azienda di Mountain View. Il fondatore del progetto Android entrò nel team di Google nel 2005 quando Google acquisì Android. A quasi dieci anni dall'arrivo in Google dunque Andy Rubin, persona che è riuscita a trasformare il sistema operativo Android nel software più utilizzato al mondo sugli smartphone ha deciso di abbandonare BigG per dedicarsi ad un incubatore di startup che si occupano del settore hardware. L'idea era già nell'aria da oltre un anno, quando Andy Rubin, classe 1963, decise di abbandonare la guida del progetto Android per dedicarsi al campo della robotica. Nel 2013 il posto di Andy Rubin fu preso da Sundar Pichai, che proprio negli ultimi giorni è stato nominato a capo di quasi tutti i progetti del colosso di Mountain View.

Andy Rubin ha un curriculum davvero incredibile, prima di entrare a lavorare nel team di Google nel 2005, il 50enne si occupò di progetti come il telefono Sidekick dell'azienda Danger, lavorò presso società come Carl Zeiss, General Magic e MSN TV e, dal 1989 al 1992, fu anche manufacturing engineer presso Apple. Ma ora sembra proprio che Rubin abbia deciso di dedicarsi ad altro. Il suo posto in Google verrà preso da James Kuffner, ricercatore e professore presso la Carnegie Mellon University. Il talentuoso Andy Rubin è stato quindi salutato dal CEO di Google Larry Page: "Voglio fare ad Andy i miei migliori auguri per il futuro. Con Android ha creato qualcosa di davvero incredibile, rendendo felici oltre un miliardo di utenti. Grazie." Andy Rubin è una persona che inventa, crea, progetta, un vero e proprio visionario. Lo scorso anno lo chief product officer di Samsung Kevin Packingham definì Rubin come una persona troppo sicura di se e le sue idee non possono essere minimamente intaccate: "Non saresti riuscito a farlo deviare minimamente dalle proprie convinzioni."

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