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Anonymous e Lulzsec continuano l’attacco in Italia alla Polizia di Stato

Gli Anonymous, con i quali il gruppo Lulzsec talvolta collabora, iniziano a diffondere le informazioni sui file hackerati ieri dai siti del CNAIPIC, il Centro nazionale anticrimine informatico italiano. Tra i file sospetti, indiscrezioni su manovre internazionali geopolitiche e finanziarie con Bank Medici, già sotto inchiesta dell’FBI, Gazprom e altri dossier su affari esteri. La Polizia di Stato indaga e la Procura di Roma apre un’indagine.
A cura di Vito Lopriore
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Il gruppo LulzSecurity (account Twitter ufficiale @LulzSec, account Twitter gruppo italiano @LulzSecITALY), fondatori del movimento #Antisec – Antisecurity –  che collabora con Anonymous, hanno hackerato ieri il sito del CNAIPIC, il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche, facente parte della Polizia di Stato. Le indagini sono ancora in corso e non si conosce la pericolosità dei file sottratti. Il gruppo degli hacktivist, come amano definirsi, continua, nel frattempo, a lasciare comunicati, sia attraverso il canale Twitter, sia sui siti e blog che il gruppo usa per diffondere le proprie informazioni.

Alcune indiscrezioni parlano di file che conterrebbero informazioni su alcuni dossier di una certa rilevanza internazionale, che vedrebbero naturalmente coinvolta l’Italia e la propria diplomazia, anche in ambito aziendale ed energetico: un’indagine internazionale in seguito all’intrusione nel sistema di Bank Medici, una delle più importanti banche austriache che secondo alcune fonti sarebbe anche sotto inchiesta da parte dell’FBI per riciclaggio di denaro sporco; la famosa Gazprom, una delle più grandi aziende del mondo di gas e distributrice di energia; la PietroVietnam, compagnia petrolifera vietnamita; il ministero degli affari interni Georgiano – ricordiamo i venti di guerra degli ultimi anni nelle zone caucasiche tra Georgia, Russia e il territorio della Cecenia – oltre all’azienda russa Atomstroyexport, per citarne alcune. Ci sarebbero anche informazioni riguardanti l’organizzazione interna della task force della polizia contro il crimine online: modulistica interna, rapporti confidenziali di agenti in servizio comprese alcune scansioni delle loro carte di identità, documenti di cittadini russi, egiziani, indiani ecc. I download sono disponibili sia sul sito Pastebin.com che qui.

Anonymous/Lulzsec avevano dichiarato ier sui blog e canali di informazione:

Questa è una prerelease, parte di una serie di dump che rilasceremo per rivelare alcuni fra i più importanti rapporti e segreti nelle Agenzie di law Enforcement Informatiche,e le loro pratiche illegali e amorali. Queste release saranno pubblicate e tweettate da tutta la community LulzSec & Anonymous. Oggi abbiamo ottenuto l’accesso al vaso di Pandora delle agenzie anticrimine Italiane e crediamo che questo sia l’nizio di una nuova era di butthurt per la possente Homeland Security Cyber Operation Unit in Europa. Quindi abbiamo deciso di diffondere tutto quello che hanno nella rappresentanza italiana, ovverosia una task force con vaste risorse chiamata CNAIPIC. Questa organizzazione corrotta ha ottenuto e raccolto le “prove” dalle proprietà sequestrate a innumerevoli sospetti operanti nel settore dell’informatica e le ha usate nell’arco di molti anni per compiere operazioni illegali con la cooperazione di agenzie di intelligence straniere e varie oligarchie per saziare la loro brama di potere e soldi, invece che usare i dati ottenuti per facilitare le inchieste/indagini in corso.

La Polizia di Stato, nell’organo del CNAIPIC, ha diramato la notizia che ci sono delle rigide indagini in corso per rilevare l’effettiva rilevanza delle informazioni e le possibili ricadute dei dati potenzialmente sensibili che da segreti pian piano, potrebbero diventare pubblici. Ecco uno dei comunicati rilasciati dal Ministero dell’Interno, Dipartimento di Pubblica sicurezza nel Gennaio 2008, presente in alcuni documenti rilasciati dagli hacker ieri (sono stati hackerati anche documenti che contengono informazioni, secondo le indiscrezioni, contro la Procura di Genova):

Comunicato-della-polizia-dopo-l-attacco-di-Anonymous-a-cnaipic

Conclusioni

Anonymous, dopo aver hackerato i siti di Sony, Playstation, prendendo informazioni su numerose carte di credito e aver preso indirizzi email e informazioni di migliaia di universitari italiani, dopo l’attacco ai siti connessi al premier Berlusconi, continua con la strategia “Operation Italy”, lanciata nel Febbraio scorso, per fare luce su quella che è considerata una anomalia politica nel contesto generale delle democrazie liberali internazionali. Dopo la vicenda Wikileaks, l’hackeraggio informatico assume significati ambigui, a seconda dei fini e dei valori che lo guidano, senza però dover intaccare i principi democratici e liberali legati alla privacy delle informazioni, che sono dei requisiti fondamentali per una società civile. Compito dello stato e delle istituzioni contigue ad esso è quello di proteggere i cittadini e di assicurare loro la convivenza civile. Gli arresti continuano, anche in Italia, ma il gruppo Anonymous, in collaborazione con Antisec, continua a disturbare i sistemi di sicurezza informatica.

I governi li odiano, naturalmente, ma il gruppo imprecisato di individui ha soltanto un nome collettivo che rappresenta molte persone che si incontrano in rete. Parlano nei forum scambiandosi opinioni in una ragnatela di chat e, non avendo identità, rappresentano in un certo senso un volto di Internet: rete di idee, pensieri e risorse il cui valore differisce da come e da chi vengono usate; ciò può essere ritorto anche contro gli users, aziende, gruppi o stati che non agiscono in perfetta trasparenza.

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