
Anonymous, il gruppo di attivisti/hacker, colpisce anche in Italia. Poche ore fa il sito del Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria Sappe è stato colpito da un attacco che ne ha "dafacciato" l'homepage sostituendola con una lunga lettera aperta contro le morti di stato.
"Dopo giorni d'indagine" si legge sul blog di Anonymous "Siamo riusciti di nuovo nell'impresa di violare i database di svariati corpi di forze dell'ordine.Violati i database della polizia penitenziaria: pubblicate centinaia di dati personali, e-mail, allegati. Nulla risarcirà il dolore dei familiari delle vittime di stato, tuttavia con questa azione Anonymous li stringe metaforicamente a sè cercando almeno di costringere le forze dell'ordine alla trasparenza". L'attacco fa parte dell'operazione Green Rights, organizzata il 22 novembre a livello europeo contro la violenza della polizia e l'oppressione dei governi.
Donato Capece, segretario generale del Sappe, ha subito condannato il gesto, definendolo "un attacco assurdo e ingiustificato, un lungo sproloquio su eventi drammatici che vengono strumentalizzati per fini tutt’altro che di verità, giustizia e trasparenza". Gli hacker hanno colpito diversi siti, tra cui quelli della polizia penitenziaria e di diversi sindacati: Siap, Coisp, Siulp, Ugl, Consap, Nsp, Lo Scudo e Sappe, il sindacato nazionale della polizia penitenziaria.
"Gli hacker parlano di cose che non sanno, soprattutto senza conoscere i fatti e i dati oggettivi" ha continuato Capece "Si guardano bene dal dire che negli ultimi vent’anni le donne e e gli uomini hanno sventato oltre 17 mila suicidi di detenuti in carcere e sono intervenuti tempestivamente negli oltre 125 mila atti di autolesionismo di altrettanti detenuti".
All'interno delle lettere pubblicate nel corso dell'attacco i responsabili hanno scritto che dal 2002 al 2012 i morti nelle carceri italiane sono stati quasi mille, compresi i casi di Cucchi, Aldrovandi e Giuliani. Anonymous ha attaccato anche la magistratura (“Funzionale agli interessi dello Stato con sentenze abominevoli”) e lo Stato stesso (“Ha interesse a mantenere forze dell’ordine fasciste“).
"Non saranno questi attacchi anonimi e vigliacchi" ha avvertito il Sappe "A fermare la nostra attività per rendere il carcere una casa di vetro trasparente, perché noi non abbiamo nulla da nascondere. Certo, è significativo che abbiano colpito noi e non altri. E' evidente che, se ti schieri, vai incontro a dei rischi. Noi siamo impegnati per rivendicare la dignità e la valorizzazione sociale della Polizia Penitenziaria e non ci spaventano questi attacchi informatici".
