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Antitrust: contrasto alle finte app gratis e via la parola “Free”

L’Antitrust, Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, interviene nel mercato delle applicazioni mobili e accoglie gli impegni che iTunes, Google, Amazon e Gameloft di sostituire termini quali “Gratis”, “Free” e altri, con termini che possano rendere chiaro che il download di un’app gratuita può comportare dei pagamenti per il pieno utilizzo.
A cura di Francesco Russo
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L'Antitrust, Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, interviene nel mercato delle applicazioni mobili e accoglie gli impegni che iTunes, Google, Amazon e Gameloft, nell’ambito di un procedimento avviato per possibili pratiche commerciali scorrette, connesse con la diffusione di un videogioco destinato a bambini e proposto sotto forma di applicazione mobile. Il procedimento era stato avviato lo scorso anno ed era intervenuta l'associazione dei consumatori "Altroconsumo", lo scopo era quello di accertare se fossero state diffuse "informazioni ingannevoli sui costi effettivi da sostenere" per l'utilizzo pieno delle app che vengono offerte come gratuite.

Le aziende proprietarie degli app store, all'interno del procedimento, hanno assunto l'impegno di sostituire termini quali “Gratis”, “Free” e altri, con espressioni che possano rendere chiaro ai consumatori che un’app scaricabile gratuitamente può comportare la necessità di effettuare successivi pagamenti per un suo pieno utilizzo. E sempre gli stessi "operatori" hanno proposto misure che possano consentire ai consumatori un più efficace e consapevole controllo sugli strumenti di pagamento associati al dispositivo, in modo tale da impedire eventuali acquisti non voluti.

L'Agcm, nel prendere la sua decisione, ha tenuto in considerazione la scelta delle parti di proporre impegni che si estendono al territorio dell'intera Ue. E ora, grazie a queste misure, rese obbligatorie dall'autorità, i consumatori potranno contare su garanzie superiori a quelle che si sarebbero potute ottenere sanzionando gli operatori coinvolti in questa pratica commerciale. Il tema delle applicazioni mobili gratuite, precisa l'Agcm, è stata oggetto di un'azione comune svolta a livello europeo con la Commissione UE, cui l'Autorità ha attivamente partecipato in tutte le sue fasi, portando l'esperienza accumulata nel corso del procedimento istruttorio nazionale e contribuendo in questo modo al raggiungimento di soluzioni positive per i consumatori di tutta l'Unione.

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