Apple, ancora problemi per la garanzia nell’Unione Europea
La garanzia Apple continua a non convince l' UE. A distanza di quasi un anno dall' emanazione della sentenza del TAR del Lazio, con la quale l' azienda di Cupertino era stata condannata a pagare una multa pari a 900.000 € per non aver adeguatamente esplicato i termini relativi alla garanzia dei suoi prodotti ed aver riconosciuto soltanto uno dei due anni previsti per la stessa dalla Direttiva 99/44/CE (recepita dall' ordinamento italiano con il d.lgs.206/05 noto anche come Codice di Consumo) se non attraverso il pagamento di una garanzia supplementare (Apple Care), è l' Unione Europea oggi a chiedere maggiore chiarezza in merito alle pratiche applicate da Apple.
E' stato il Commissario Europeo Viviane Reding con un intervento risalente a poche ore fa a sottolineare le difficoltà relative all' applicazione delle normative europee e nazionali in tema di garanzia sui prodotti distribuiti sui mercati. Tra tutte, secondo Reding, sarebbe l' azienda di Cupertino quella maggiormente restia al recepimento di quelli che sono i parametri legali offerti all' interno dei singoli Paesi del Vecchio Continente.
Già lo scorso autunno, il Commissario Europeo aveva inviato ad Apple una lettera a nome dei 27 Paesi Membri dell' Unione Europea per ricevere chiarimenti in merito all' applicazione della garanzia sui prodotti dell' azienda di Cupertino.
Questo caso e le risposte che ho ricevuto da quando ho inviato la mia lettera hanno evidenziato in maniera chiara le ragioni per cui la Commissione non può allentare la presa sui problemi di applicazione (della garanzia). Gli approcci relativi all' applicazione di questo tipo di casi risulta essere molto diverse ed incoerente a livello nazionale. In almeno 21 Stati Membri Apple non informa i consumatori in maniera corretta in merito ai termini della garanzia legale di cui dispongono. Questo semplicemente non va bene.
Ad una sempre maggiore mobilitazione da parte dei consumatori europei che dall' Italia ha iniziato ad ispirare Germania, Lussemburgo, Belgio e Portogallo, Viviane Reding risponde alla fine del suo intervento con la richiesta di una maggiore chiarezza legislativa a livello nazionale per ridurre le incertezze relative all' applicazione della garanzia legale già prevista dalla normativa europea.
Non resta, dunque, che attendere eventuali commenti ufficiali da parte di Apple che, sulla scorta di quanto accaduto in passato per temi analoghi, difficilmente potrebbero arrivare.