61,1 miliardi di ricavi, con utili pari a 13,8 miliardi di dollari. Sono i risultati del secondo trimestre dell'anno di Apple, dati che hanno raggiunto le attese degli esperti e che hanno sottolineato la forza dell'azienda non solo dal punto di vista della vendita degli iPhone ma anche dei suoi servizi, che per la prima volta hanno superato i 9 miliardi di ricavi. Le vendite internazionali hanno costituito il 65 percento dei ricavi trimestrali, con il 20 percento delle vendite derivanti dalla Cina e il Giappone. Da questi dati sono esclusi gli iPhone 8 e 8 Plus in edizione rossa, particolarmente appetibili per i mercati asiatici.
"I consumatori hanno scelto l'iPhone X più di ogni altro iPhone durante tutte le settimane dell'ultimo trimestre" ha spiegato Tim Cook. "Continueremo a fornire diversi iPhone per consentire ai clienti di soddisfare le loro necessità". Le vendite degli iPhone sono aumentate del 14 percento, mentre quelle dei Mac sono rimaste pressoché invariate con un declino del venduto del 3 percento. La vera star dei nuovi risultati – e di quelli degli ultimi trimestri – è però la voce relativa ai servizi, una divisione che continua a crescere del 31 percento di anno in anno.
Nel corso degli ultimi tre mesi questa divisione ha portato a ricavi pari a 9,2 miliardi di dollari. Nella voce servizi sono compresi elementi come l'App Store, Apple Music, il servizio di archiviazione iCloud e Apple Pay. Da diverso tempo questi servizi guidano le trimestrali di Apple, accompagnando e supportando le vendite della superstar iPhone. Apple ha inoltre annunciato un nuovo piano di buyback "senza precedenti" da 100 miliardi di dollari. "Vista la dimensione grande del nuovo piano di buyback, ci vorrà un pò di tempo per realizzarlo ma il nostro piano è di farlo rapidamente" ha spiegato Luca Maestri, CFO. "Con la maggiore flessibilità che ora abbiamo di accedere al cash globale, possiamo investire con maggiore efficienza nelle nostre attività Usa".