Un tribunale federale del Texas ha ordinato ad Apple il pagamento di 502,6 milioni di dollari ad un'azienda chiamata VirnetX, una nota "patent troll" il cui unico scopo è quello di fare causa alle aziende che producono e vendono prodotti basandosi su brevetti molto vecchi e su ampie interpretazioni delle leggi che regolano la proprietà intellettuale. La decisione del tribunale è arrivata dopo otto anni di battaglia legale su alcuni brevetti relativi a FaceTime e iMessage. Secondo VirtnetX, Apple avrebbe infranto quattro dei suoi brevetti relativi a sistemi di comunicazioni basati sul web.
La battaglia, attiva dal 2010, ha prodotto diverse cause e numerosi appelli. L'ultimo frangente in cui se ne è parlato è nel 2017, quando ad Apple è stato ordinato di pagare 439,7 milioni di dollari, una decisione alla quale Apple si è appellata arrivando all'ulteriore ordine odierno. VirnetX basa tutta la attività proprio su queste pratiche: sfrutta vecchi brevetti e interpretazioni delle leggi sulla proprietà intellettuale per fare causa alle grandi aziende, spesso sfruttando il Texas orientale, dove i detentori di brevetti hanno avuto probabilità maggiori di ottenere la vittoria in tribunale, almeno fino al blocco della pratica da parte della Corte Suprema lo scorso anno.
In una nota la VirtnetX ha descritto il suo approccio spiegando che il suo "portfolio di proprietà intellettuali rappresenta le fondamenta del suo modello di business". Le azioni dell'azienda hanno subito un rialzo del 44 percento dopo la notizia dell'ordine da parte del tribunale federale contro Apple. Questa decisione, però, potrebbe essere bloccata all'ultimo; la Corte d'Appello sta attualmente revisionando tutti i casi in cui il Patent Trial and Appeal Board ha definito le pretese in questione come invalide. Se dovesse confermarlo, la multa ad Apple sarebbe rimossa.