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Apple e Samsung, scontro senza esclusione di colpi nel nuovo processo

Si è aperto ieri in California, a San Josè, un nuovo processo che vede di fronte i due colossi del Mobile: Apple da un lato e Samsung dall’altra. La casa di Cupertino accusa il colosso coreano di aver rubato 5 brevetto usati dall’iPhone e per questo chiede 2 miliardi di dollari di danni.
A cura di Francesco Russo
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La saga Apple vs Samsung ricomincia da San Josè. E' proprio in questa città della California, la terza per dimensioni nella regione e la decima negli Usa, che ieri è ricominciata la lunga battaglia che vede di fronte due colossi del Mobile. Il nuovo processo, dopo quello che si è chiuso nei giorni scorsi che ha visto Samsung condannata a pagare 930 milioni di dollari di risarcimento, riguarda nello specifico i brevetti che stanno alla base dell'iPhone, il dispositivo mobile che ha rivoluzionato la nostra vita. Apple di fatto ammette che non può provare la violazione di 50 brevetti, però sostiene di poter dimostrare la violazione di 5 brevetti per cui chiede un risarcimento di ben 2 miliardi di dollari. E chiede anche la rimozione dal mercato di 37 milioni di dispositivi della Samsung, tra smartphone e tablet, prodotti e venduti dall'agosto del 2011.

Una richiesta enorme e sottolinea il clima con sui sta iniziando questo nuovo processo. Ieri è stata l'occasione per la convocazione della giuria e ha fatto notizia il fatto che tra i giurati fosse stato convocato un signore che possiede mille azioni Apple, qualcosa come mezzo milione di dollari, ovviamente allontanato per questo motivo. E tra i giurati figura anche un ex dirigente della IBM, ma ci sono anche un insegnante in pensione e un poliziotto.

Nelle fasi di apertura della prima seduta del processo, che prevede che le parti abbiano 25 ore per esporre le loro motivazioni, per cui si prevede un termine per il 29 o il 30 di questo mese. E la prima giornata è iniziata senza esclusione di colpi, come si poteva facilmente immaginare. Nei 90 minuti a disposizione gli avvocati delle due parti, Harold Mcelhinny, partner di Morrison Foerster, lo studio legale che rappresenta Apple, e John Quinn, avvocato della Samsung, hanno subito animato la seduta, andando subito al nocciolo della questione.

Samsung copiato molte molte caratteristiche, ma ci sono dei limiti a quello che possiamo portare in un processo", ha dichiarato Harold Mcelhinny. "Ma non possiamo provare la violazione di 50 brevetti"

La tesi di Apple si concentra dunque sulla violazione di 5 brevetti che sono alla base del grande successo dell'iPhone, sul mercato ormai dal 2007. I 5 brevetti, che caratterizzano 5 funzioni particolari dell'iPhone, sono:

  1. la funzione degli indirizzi, data enumeri di telefono che appaiono come link nei messaggi: è un brevetto di Apple dal 1999 e consente di vedere come link l'ora, la data e i numeri di telefono nei messaggi. Una volta cliccato ad esempio un numero, ecco che parte la telefonata;
  2. la sincronizzazione dei dati in background: è un a funzione che permette di sincronizzare dati tra più dispositivi;
  3. la ricerca universale: funzione di Apple du brevetto in possesso dal 2005, permette di effettuare ricerche sul web direttamente dal dispositivo;
  4. la funzione "slide" di sblocco: è la funzione che permette di sbloccare il dispositivo eseguendo un gesto sullo screen. E' in uso ormai su diversi sistemi operativi mobili, tra cui, ovviamente, Android;
  5. la funzione di auto-completamento dei testi.

Da adesso in poi le sedute si preannunciano roventi, con protagonisti i vati testimoni che via via saranno chiamati in causa. Il processo dovrebbe terminare entro la fine di questo mese, ma non sono di certo esclusi altri colpi di scena. Staremo a vedere.

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