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Apple ha annunciato MacBook Air, Mac Mini e MacBook Pro con i processori M1: ecco cosa possono fare

La casa di Cupertino ha svelato i suoi primi e anticipati notebook Mac con processori M1 basati su architettura ARM, abbandonando per la prima volta in anni i chip Intel basati sul sistema X86. Il cambiamento è epocale per più ragioni, anche se per gli utenti non sarà da subito una rivoluzione.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Come preannunciato soltanto pochi mesi fa, Apple ha presentato al mondo i suoi primi computer Mac realizzati con al cuore una componente inedita: i processori M1, progettati direttamente dall'azienda sulla base della tecnologia ARM in modo simile a quanto avvenuto fin dall'inizio con gli smartphone e i tablet delle serie iPhone e iPad.

Tutto in un chip

I chip M1 in effetti seguono la stessa filosofia dei processori presenti sui dispositivi portatili. L'unità di calcolo centrale, quella dedicata alla grafica, il chip per l'intelligenza artificiale e molte delle componenti secondarie sono ospitate su un singolo wafer, in modo che possano comunicare tra loro in modo più veloce e con maggiore risparmio energetico. Come risultato, è possibile spremere più potenza dai chip in rapporto all'energia che viene fornita loro, con benefici anche sul surriscaldamento e dunque sulla durata delle componenti.

Il chip M1 integra una CPU e una GPU con 8 core ciascuna che stando a Apple possono facilmente superare le prestazioni degli attuali chip con tecnologia X86 presenti sui computer con i chip realizzati da Intel e AMD.

Il supporto di MacOS Big Sur

L'ultima versione del sistema operativo MacOS, battezzata Big Sur, è stata ovviamente realizzata per trarre il massimo da questa nuova tipologia di processori che rappresenta effettivamente un cambiamento epocale per i computer Apple. Tra i risultati più interessanti elencati da Apple nel corso della presentazione ci sono app più veloci in apertura, una maggiore reattività nella ripresa delle attività dallo standby e una migliore gestione energetica.

Il nodo delle app

Per facilitare la transizione dai Mac con chip Intel a quelli con i processori realizzati da Apple, la casa di Cupertino ha attuato alcune strategie. Innanzitutto le app che normalmente sono incluse nel sistema operativo si presenteranno già ottimizzate per l'utilizzo con la nuova tipologia di processori, vantando prestazioni migliori fino a 6 volte rispetto a quanto possibile con i chip Intel.

Gli sviluppatori potranno inoltre fornire le loro app in pacchetti omnicompatibili, che si installano correttamente su entrambe le tipologie di Mac senza che gli utenti debbano preoccuparsi di quale versione ottenere. La multinazionale ha infine completato l'ultima versione di Rosetta, il suo software pensato per tradurre automaticamente le app scritte per i vecchi processori Intel in software capace di funzionare anche sui Mac con M1 e di farlo in modo efficiente.

MacBook Air con M1

Uno dei prodotti sui quali debutteranno i nuovi chip M1 è una nuova versione del sottilissimo MacBook Air, una scelta sensata dal momento che i chip sono pensati per coniugare potenza e risparmio energetico. Il processore dovrebbe essere più veloce di 3 volte e mezza rispetto a quello presente sulla scorsa generazione di MacBook Air, e vantare performance grafiche di ben 5 volte superiori. e di 9 volte più veloci in fatto di machine learning.

Tutto dovrebbe finire a beneficio di tutte le app che fanno particolare uso di risorse di calcolo, come l'editing video in 4K e le modifiche fotografiche ad alta e altissima risoluzione. Il tutto mantenendo decisamente alta l'autonomia: l'azienda parla di 15 ore di navigazione e di 18 ore di riproduzione video.

Il display resta una unità Retina da 13,3 pollici, mentre la scocca si libera delle ventole e vanta ora un pulsante di accensione con Touch ID. Il prezzo annunciato è di 999 dollari.

Mac Mini

Il secondo gadget a godere della novità annunciata da Apple in queste ore è un altro dispositivo compatto, il computer desktop Mac Mini. Anche in questo caso Mac Mini dovrebbe garantire prestazioni di 3 volte superiori a quelle del predecessore, di 6 volte superiori in fatto di grafica e di ben 15 volte superiori nel machine learning.

Il nuovo chip fa in modo che la macchina venga ora proposta a sviluppatori e ricercatori, monta una ventola silenziosa e vanta sul retro una buona dotazione di porte tra le quali ethernet, thunderbolt e HDMI. Il prezzo è di 699 dollari.

MacBook Pro da 13 pollici

L'ultimo gadget presentato è il nuovo MacBook Pro da 13 pollici, un prodotto tradizionalmente destinato a chi non può rinunciare a prestazioni elevate in un prodotto portatile. I miglioramenti in fatto di capacità di calcolo sono di 2,8 volte; il dispositivo dovrebbe essere più veloce di 5 volte nelle operazioni grafiche; 11 volte più veloce nel machine learning.

Il tutto mantenendo un'autonomia record per questa categoria di prodotto: si tratta di 17 ore in navigazione web e 19 in riproduzione video — 10 ore in più rispetto a quanto possibile fare in precedenza. Migliora anche il sistema di microfoni e webcam, il tutto mantenendo le stesse dimensioni dei prodotti precedenti. Il prezzo è di 1.299 dollari.

Le prenotazioni partono dalla giornata di oggi (almeno negli Stati Uniti), mentre le consegne sono previste per settimana prossima. Per tutti coloro che hanno già un Mac per le mani, da oggi sarà comunque possibile scaricare l'aggiornamento del sistema operativo macOS Big Sur.

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