Annunciato nel corso di marzo, il programma di riciclo della mela, Apple Renew, sembra aver iniziato con il piede giusto. All'interno del rapporto annuale sugli aspetti "green" dell'azienda, Apple ha infatti svelato alcuni dati relativi alla sua nuova iniziativa, annunciando di aver recuperato circa 41.000 tonnellate di componenti dai dispositivi della mela, delle quali 28.000 tonnellate sono riutilizzabili. Acciaio, plastica, zinco, alluminio e rame sono alcuni dei materiali recuperabili dagli smartphone di Apple. Ma anche oro, che da solo ha consentito all'azienda di Cupertino di riappropriarsi di circa 40 milioni di dollari in materiale pregiato.
Già, perché nei dispositivi della mela è presente una piccola quantità di oro, che, ovviamente, non ha nulla a che vedere con la rifinitura colorata della scocca. I 30 milligrammi di materiale prezioso vengono utilizzati nei componenti interni, come i circuiti presenti sulla scheda madre. Grazie al suo programma di riciclo, Apple è in grado di riappropriarsi di questi componenti per poi riutilizzarli nei prodotti futuri. Una pratica che ha fatto risparmiare a Cupertino circa 40 milioni di dollari con il solo riciclo dell'iPhone 6. Non è, peraltro, solo l'oro a riportare nelle casse dell'azienda qualche milione di dollari: dal rame, per esempio, Apple ha ottenuto materiale per un valore di 6 milioni di dollari.
L'iniziativa è resa possibile dall'utilizzo di Liam: un robot a 29 braccia che può smontare un iPhone per renderlo più facile da riciclare. Liam è in grado di rilevare, rimuovere e separare i componenti con l'obiettivo di "salvare" i materiali di alta qualità per poi introdurli nuovamente all'interno della fornitura globale. Il robot della mela attualmente disassembla solo gli iPhone 6 con un processo che richiede solo 11 secondi: circa 350 unità vengono disassemblate in 1 ora, per un totale annuo di 1,2 milioni di iPhone. Una procedura che consente di recuperare materiale prezioso evitando che questo finisca in una discarica. Insomma, un'iniziativa che fa bene all'ambiente e anche, ovviamente, alle casse di Apple.
