Apple News, l'applicazione che aggrega diversi articoli pubblicati da alcune testate americane, è stata lanciata lo scorso settembre negli Stati Uniti e in pochi altri paesi, esclusa l'Italia. Ora, secondo una recente intervista ad Eddy Cue, sembrerebbe che il suo successo sia stato sottostimato dall'azienda di Cupertino. Lo riporta il The Wall Street Journal, specificando che secondo Cue Apple non si è accorta dell'errore fino a pochi giorni fa perché concentrata sullo sviluppo di altre parti dell'applicazione. "Stiamo risolvendo questo problema, ma i nostri numeri sono più bassi rispetto alla realtà" ha spiegato Cue. "Non sappiamo ancora quale sia la cifra corretta".
In occasione della presentazione dei risultati fiscali del quarto trimestre del 2015, i vertici dell'azienda avevano indicato di aver superato la quota di 40 milioni di lettori. Ora quel numero andrà rivisto per eccesso. Come sottolineano alcuni analisti, però, questo non significa che Apple News sia partita col botto. Molti partner – nell'accordo figurano testate come The New York Times, Vice e TIME – si aspettavano di ottenere numeri ben più alti per quanto riguarda il traffico sui portali derivante dalla partnership con Cupertino. "Il traffico da Apple News è modesto se si guarda all'intera base installata di dispositivi iOS" ha commentato Julie Hansen, presidente di Business Insider. "L'apporto che Apple News può portare in termini di audience è ancora un grosso punto di domanda" ha continuato Bob Cohn del The Atlantic.
Cue ha affermato che 40 milioni di persone hanno provato Apple News, ma non ha specificato quanti la utilizzano regolarmente né quanto traffico l'applicazione ha veicolato sui portali dei partner. Allo stato attuale, le testate possono scegliere se vendere direttamente le pubblicità all'interno dell'applicazione e mantenere tutti i ricavi o lasciare ad Apple il compito e il 30% dei ricavi. Secondo Cue molte testate hanno scelto il secondo approccio, accontentandosi del 70% degli introiti derivanti dalle pubblicità presenti all'interno dell'applicazione. Una decisione forse guidata proprio dalle cifre iniziali (sbagliate) non eccessivamente alte che non hanno convinto le aziende a dedicarsi al 100% nel nuovo progetto.
