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Apple, i prossimi iPhone potrebbero essere in grado di tracciare lo sguardo

I prossimi iPhone potrebbero essere in grado di tracciare il nostro sguardo, permettendo al sistema di mostrare notifiche solo quando gli occhi stanno osservando un determinato punto dello schermo. Lo svela un brevetto depositato da Apple a settembre 2012 ma confermato solo ora.
A cura di Marco Paretti
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I prossimi iPhone potrebbero essere in grado di tracciare il nostro sguardo, permettendo al sistema di mostrare notifiche solo quando gli occhi stanno osservando un determinato punto dello schermo. Lo svela un brevetto depositato da Apple a settembre 2012 ma confermato solo ora: si tratta di un dispositivo inserito all'interno di un iPhone in grado di effettuare diverse azioni a seconda dello sguardo dell'utilizzatore. Un altro esempio? Il software ritarda l'attivazione dell'autocorrezione del testo se lo sguardo di chi ha scritto la parola non era concentrato sulla frase. In questo modo non ci si lascia sfuggire una correzione errata.

Lo stesso concetto si applicherebbe alle notifiche, che quindi non sarebbero mostrate subito ma solo quando lo sguardo del proprietario si sofferma nella parte superiore dello schermo. Una funzione utile proprio quando lo schermo è acceso e le notifiche vengono mostrate per pochi secondi: basta un attimo di disattenzione per perderle. Il brevetto suggerisce anche altri scenari, come nel caso di nuove email, notizie in primo piano e aggiornamenti software. La funzione andrebbe quindi a completare un quadro che già punta molto sulla tecnologia di riconoscimento biometrico: fin dal lancio dell'iPhone 5s, infatti, lo smartphone della mela ha proposto un sensore Touch ID adibito al riconoscimento delle impronte digitali.

L'utilizzo degli occhi per sbloccare i dispositivi è stato peraltro proposto anche da Google, che nel luglio 2013 ha depositato il brevetto di una tecnologia che permette di sbloccare lo smartphone seguendo con lo sguardo un percorso predefinito. Un po' come avviene attualmente sui dispositivi Android, dove bisogna "disegnare" con il dito una forma scelta in fase di setup. Come sempre, però, le tecnologie descritte dai brevetti non sempre trovano un reale sbocco sul mercato: spesso le aziende le brevettano per assicurarsi che i competitor non possano utilizzarle, ma questo non vuol dire che arriveranno sicuramente sul mercato.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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