Per la prima volta da diversi anni, gli annunci dei risultati finanziari di Apple non si aprono con la parola "record". Più precisamente, per la prima volta in 13 anni Apple ha smesso di crescere. Lo sottolineano chiaramente i dati finanziari del secondo trimestre dell’anno fiscale 2016, per il quale l'azienda ha annunciato un fatturato di 50,6 miliardi di dollari e un utile netto trimestrale di 10,5 miliardi di dollari, pari a 1,90 dollari per azione diluita. Nello stesso periodo del 2015 Apple aveva registrato un fatturato di 58 miliardi di dollari e un utile netto trimestrale di 13,6 miliardi di dollari, pari a 2,33 dollari per azione diluita.
Un calo del 13 percento nei ricavi, quindi, con un'ulteriore previsione in negativo per il prossimo trimestre pari al 15 percento. “Il nostro team ha operato estremamente bene di fronte a turbolenze macroeconomiche” ha commentato Tim Cook, CEO di Apple. “Siamo molto soddisfatti della forte crescita costante dei ricavi derivanti dai servizi, grazie alla incredibile forza dell'ecosistema Apple e alla nostra base, in crescita, di oltre un miliardo di dispositivi attivi”. Nonostante questi risultati, Apple continua ad essere una delle aziende più profittevoli del mondo e nel corso dell'ultimo anno è riuscita ad inserirsi anche nei mercati emergenti (e potenzialmente remunerativi).
Come l'India, dove le vendite dell'iPhone sono cresciute del 50 percento tra il 2015 e il 2016. Allo stesso tempo, però, le vendite dello smartphone della mela sono rallentate in tutto il mondo, portando ad una "pausa nella crescita dell'azienda", come l'ha definita lo stesso Tim Cook. Parte di questa situazione è dovuta al fatto che l'azienda di Cupertino non sia ancora riuscita a trovare un prodotto dal successo minimamente paragonabile all'iPhone. Sebbene iPad e Apple Watch abbiano sempre venduto bene, i ricavi di Apple continuano ad essere guidati dalle vendite dello smartphone. Se queste calano, lo fanno anche le entrate.