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Apple, i termini di utilizzo dell’applicazione News fanno infuriare gli editori

Apple ha recentemente inviato una mail a tutti gli editori interessati ad inserire i propri contenuti all’interno di News, l’applicazione per leggere le notizie in un formato elegante e minimale. Un elemento ha però colto di sorpresa gli editori: la clausola che indica la possibilità di escludere le proprie pubblicazioni dall’applicazione.
A cura di Marco Paretti
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Apple News

Apple ha recentemente inviato una mail a tutti gli editori interessati ad inserire i propri contenuti all'interno di News, l'applicazione per leggere le notizie in un formato elegante e minimale. Nel messaggio, l'azienda di Cupertino entra più nel dettaglio del servizio, specificando anche i termini e le condizioni che lo caratterizzeranno. Quello che ha colto di sorpresa gli editori, però, è la clausola che indica la possibilità di escludere le proprie pubblicazioni dall'applicazione: attualmente, infatti, Apple considera tutti gli editori che si sono iscritti tramite il form presente sul sito web come facenti parte del servizio salvo diversa comunicazione esplicita.

Insomma, se non si risponde alla mail negando l'autorizzazione ad utilizzare i propri contenuti, il feed RSS del proprio giornale sarà utilizzato all'interno dell'applicazione News. Una decisione che ha sollevato un polverone nella comunità giornalistica, perché Apple non ha mai specificato il fatto che, iscrivendosi tramite il sito, si venisse automaticamente inseriti all'interno del database. "Mi mandate una mail specificando i termini della distribuzione dei miei contenuti e pretendete che io li accetti a meno che non comunichi il contrario?" ha scritto Mike Ash, programmatore di Plausible Labs "Mi considerate legato a termini che mi avete appena descritto in una mail. È folle. Non potete nemmeno essere certi che io abbia ricevuto il messaggio".

La comunità giornalistica ha espresso forti lamentele proprio per la facilità con la quale il messaggio potrebbe non essere letto, per esempio finendo per sbaglio nello spam. Eppure Apple quei contenuti li infarcisce di pubblicità senza dividere nulla con gli editori, peraltro passando ogni tipo di questione legale direttamente a loro: ciò significa che se qualcuno presenta un esposto nei confronti di un determinato contenuto, l'editore dovrà sostenere eventuali costi e risarcire Apple nel caso in cui l'azienda sia costretta a sostenere spese legali.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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