Apple permetterà al governo cinese di effettuare ispezioni di sicurezza sui suoi prodotti per porre fine alle voci secondo le quali i device della mela vengono utilizzati per spiare i cittadini cinesi. Tim Cook ha ceduto alle richieste dello State Internet Information Office in merito ad alcune indagini da portare a termine su iPhone, iPad e Mac.
Durante un incontro con Lu Wei, il direttore del dipartimento, il CEO di Apple avrebbe assicurato che, nonostante alcune voci sostengano il contrario, l'azienda di Cupertino non ha mai raccolto e divulgato i dati dei propri utenti.
Nonostante questo, Wei ha comunque predisposto le analisi dei prodotti della mela, che per continuare ad essere venduti in Cina dovranno superare tutti i test. Il paese è uno dei mercati più grandi e proficui per Apple, ma anche quello il cui governo ha mostrato forti dubbi nei confronti dell'azienda.
Alcuni hanno accusato Apple di tenere traccia degli spostamenti dei cittadini cinesi attraverso le funzionalità di geolocalizzazione presenti sui device. Secondo queste persone, coloro i quali hanno accesso a questi dati "possono ottenere informazioni sulla situazione economica della Cina e persino sui segreti di stato".
"Apple non ha mai lavorato con nessuna agenzia governativa per creare una backdoor nei suoi prodotti o servizi" ha spiegato l'azienda in un comunicato dello scorso luglio "Non abbiamo mai permesso l'accesso ai nostri server e non lo faremo mai. È qualcosa di molto importante per noi".
Anche gli Stati Uniti hanno più volte puntato il dito contro la Cina. Lo scorso maggio, per esempio, il dipartimento di giustizia degli USA ha accusato cinque membri dell'esercito cinese di aver hackerato alcune compagnie americane. Si è trattato del primo caso in cui il dipartimento ha accusato un governo straniero di cyber crimini.