Apple non permette che i cattivi dei film usino gli iPhone
Apple è un'azienda che tiene particolarmente alla propria immagine, e questo non è un mistero: parte del successo che premia da decenni i suoi dispositivi e servizi del resto deriva proprio dalla percezione che ne ha il pubblico, che li considera prodotti esclusivi e alla moda. Il lavoro dell'azienda sulla reputazione di iPhone, iPad e compagnia non si limita alla pubbicità e alla promozione dei prodotti ma si estende anche al cinema: secondo quanto dichiarato dal regista Rian Johnson, Apple sarebbe infatti molto attenta a non lasciare che nelle produzioni cinematografiche i propri prodotti vengano utilizzati da personaggi connotati negativamente, che siano criminali o veri e propri malvagi patologici.
La rivelazione è attendibile, dal momento che arriva da un professionista di fama acclarata: soltanto negli ultimi tre anni Johnson ha diretto il penultimo episodio di Star Wars e nel 2019 è tornato nelle sale con Cena con Delitto — un giallo dove peraltro uno dei personaggi è visibile con un iPhone. È proprio a quella pellicola che Johnson si è riferito nel corso di un'intervista concessa a Vanity Fair: fortunatamente conoscere in anticipo la natura del personaggio in questione non costituisce un vero e proprio spoiler e non rovina la visione del film, ma nel rivelare il dettaglio Johnson ha anticipato anche di essersi probabilmente attirato l'ira di molti registi e sceneggiatori.
In effetti sapere in anticipo che un determinato personaggio sta dalla parte dei buoni può rovinare un buon numero di pellicole — dai thriller agli horror — ma anche opere di altri generi basate su colpi di scena imprevedibili, o serie TV dalla trama complessa nelle quali la natura dei personaggi è lasciata appositamente ambigua dagli sceneggiatori. Apple ha di sicuro le sue ragioni nell'imporsi in questo modo, eppure l'aneddoto narrato da Johnson testimonia non solo lo sforzo dell'azienda nel discostare i suoi prodotti da qualunque giudizio di ordine negativo — conscio o inconscio che sia — ma anche quanto il mondo del cinema e della televisione sia disposto ad assecondare la casa di Cupertino nella sua opera.