È una mossa entrata nella storia del cinema e nell'immaginario di migliaia di ragazzi cresciuti negli anni '80: la tecnica della Gru del classico del 1984 Karate Kid. Da oggi, però, c'è un nuovo karateka in città. E non è un ragazzo. Non è nemmeno un umano, se è per questo.
Si chiama Atlas ed è un robot sviluppato da Google la cui mossa speciale è proprio quella della Gru: rimanere in bilico su una gamba sola portando l'altra verso il busto e sollevando le braccia come fossero delle ali. Il robot è stato costruito dalla Boston Dynamics, la stessa azienda responsabile della creazione di un androide in grado di correre veloce quanto un ghepardo. L'unico elemento che lo differenzia da Karate Kid è la mancanza del calcio finale: il salto non è ancora contemplato dalla sua programmazione.
Nel video di presentazione rilasciato da Google, il robot non solo riproduce una perfetta posizione della Gru, ma si lancia anche nella pratica di altre pose. Il tutto restando in bilico su alcuni blocchi di cemento. Guardare il robot in azione ci fa sicuramente venire un dubbio: un essere umano riuscirebbe a fare gli stessi movimenti? Probabilmente non tutti sarebbero in grado di farlo, perché l'equilibrio richiesto è notevole.
La capacità di camminare, correre o semplicemente stare in piedi non è facilmente replicabile per un robot. Nel corpo umano sono tutte funzioni che richiedono una perfetta sincronia tra muscoli e cervello, il quale calibra l'equilibrio grazie ad una serie di "sensori" come quelli presenti all'interno delle orecchie. Per camminare come noi, i robot devono replicare il più possibile questo coordinamento.
Quando però si parla di restare in bilico su una gamba la questione si complica. Mantenere l'equilibrio in questa posizione è difficoltoso sia per i robot che per gli umani. Provate voi stessi: prima a restare in piedi su una gamba sola, poi a fare lo stesso ma su una pila di libri. Vedrete che mantenere la posizione non è per niente semplice, anzi.
Oltre all'incredibile equilibrio, Atlas possiede capacità che gli permettono di camminare, salire le scale ed evitare gli ostacoli. Lo scorso anno il robot è arrivato secondo alla Grand Challenge indetta dalla DARPA, dimostrando di poter portare a termine molti dei compiti richiesti ad un androide di soccorso.