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Bayrob, il malware che si insinua nelle false email di Amazon

La nuova minaccia che preoccupa gli utenti internet italiani si chiama Bayrob, un malware già conosciuto dal 2007 e che per molto tempo è rimasto silente. Gli esperti hanno registrato una quota di infezioni nel nostro paese molto alta da parte di questo malware, pari infatti al 14,42%. Bayrob è un malware che si insinua come allegato in false email di Amazon.
A cura di Francesco Russo
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La nuova minaccia che preoccupa gli utenti internet italiani si chiama Bayrob, un malware già conosciuto dal 2007 e che per molto tempo è rimasto silente. Solo che nelle ultime settimane gli esperti di ESET hanno notato un elevato numero di infezioni da parte di questo malware in diversi paesi europei e specialmente in Italia. Gli esperti hanno registrato una quota di infezioni nel nostro paese molto alta, pari al 14,42%. Bayrob è un malware che si insinua come allegato in false email di Amazon.

Nell'ultimo mese gli esperti di ESET hanno registrato un elevato numero di infezioni in Italia ad opera proprio di Bayrob con una quota molto alta del 14,42%. Il malware si cela nelle email fraudolente che arrivano da un falso account di Amazon, che già ad un rapido controllo dell’indirizzo di posta del mittente rivelano non avere nulla a che fare l'azienda di Bezos. Bayrob si presenta come file compresso (con estensione .zip) e contiene un file eseguibile che, se scaricato, lancia un messaggio ingannevole di "applicazione non compatibile". Nel frattempo il malware crea una backdoor che verrà utilizzata dai cybercriminali per prendere possesso del computer ormai infetto, rubandone le informazioni sensibili. Oltre all'Italia Bayrob ha colpito anche la Spagna, con il 22,08% delle infezioni e l’Austria, con il 18,49% delle infezioni.

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Nella classifica, stilata da ESET che riguarda i malware che hanno colpito di più gli utenti italiani nelle ultime settimane, al secondo posto si piazza Filecoder, il malware che finge di essere il file che installa il browser per internet Google Chrome. La sua quota è del 3,79%. In terza posizione, con il 2,76%, si trova Nemucod, un trojan che reindirizza il browser a uno specifico URL contenente un software malevolo. Il codice del malware viene di solito inserito all’interno di pagine HTML. A gennaio 2016 Nemucod ha fatto registrare il picco di infezioni in Australia, con una percentuale dell’8,12%, mentre in Europa il paese più colpito è stato il Regno Unito, con il 6,02% delle infezioni.

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