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BlaBlaCar, i giudici respingono le accuse: “Non fa concorrenza al trasporto pubblico”

Nel mese di gennaio 2016 l’associazione che rappresenta le compagnie di autobus spagnole Confebús ha accusato BlaBlaCar di concorrenza sleale.
A cura di Matteo Acitelli
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Nel mese di gennaio 2016 l'associazione che rappresenta le compagnie di autobus spagnole Confebús ha accusato BlaBlaCar di concorrenza sleale. A poco più di un anno dall'inizio della vicenda il giudice ha respinto le accuse sottolineando che la community di carpooling BlaBlaCar è legale: "BlaBlaCar non è una compagnia di trasporti: i viaggi condivisi non costituiscono una forma di concorrenza per il trasporto pubblico".

Ad annunciare il risultato del tribunale spagnolo i vertici della piattaforma che vanta oltre 35 milioni di utenti verificati: "Siamo un social network nel quale gli utenti si scambiano informazioni e preferenze. La crisi dei pullman non deriva da noi, ma dai treni ad alta velocità. Noi incidiamo solo per lo 0,3%". E proprio con questi dati il giudice Andrés Sánchez Magro ha dato ragione a BlaBlaCar: "La piattaforma è nata non per organizzare i trasporti, ma per mettere in contatto persone che vogliono fare un viaggio insieme e dividere le spese".

Sulla vicenda è intervenuto anche il country manager di BlaBlaCar per Spagna e Portogallo, Jaime Rodriguez de Santiago-Concha, che ha commentato il risultato della sentenza: "Siamo pienamente soddisfatti, la sentenza sottolinea come la nostra attività non consista in un’impresa di trasporti, ma in un social network. Chi guida non è un autista professionista: propone semplicemente delle tratte e cerca persone per percorrerle insieme". Un ottimo risultato per la piattaforma di carpooling che festeggia sui social network con l'hashtag #BlaBlaCarEsLegal.

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