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Blackberry fa causa a Facebook per i brevetti sulla messaggistica

A Menlo Park, il quartier generale di Facebook, la notizia sarà arrivata come una doccia fredda. Blackberry, celebre marchio produttore, tra i primi, di smartphone, oggi solo produttore di software, ha fatto causa a Facebook per aver violato i brevetti di messaggistica di sua proprietà, utilizzati poi su WhatsApp e Instagram.
A cura di Francesco Russo
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A Menlo Park, il quartier generale di Facebook, la notizia sarà arrivata come una doccia fredda. Blackberry, celebre marchio produttore, tra i primi, di smartphone, oggi solo produttore di software, ha fatto causa a Facebook per aver violato i brevetti di messaggistica di sua proprietà, utilizzati poi su WhatsApp e Instagram. La società canadese, in un esposto di 117 pagine, rivendica quindi la violazione di proprietà intellettuale e il fatto di aver inventato per prima, con Blackberry Messenger, il concetto di app di messaggistica istantanea che oggi tutti conoscono e usano. L'azienda contesta a Facebook il fatto di aver sviluppato "applicazioni mobili tra loro concorrenti che utilizzano, impropriamente, la proprietà intellettuale di messaggistica mobile realizzata da BlackBerry".

Secondo Blackberry Ltd, Facebook ha utilizzato l'interfaccia utente e una serie di funzionalità e componenti, nello sviluppare le proprie app, che di fatto hanno contribuito al successo di Blackberry. L'azienda canadese oggi si occupa della produzione di software e prodotti per la sicurezza mobile, avendo nel 2016 venduto tutta parte di produzione di smartphone alla cinese TLC.

L'accusa di Blackberry a Facebook

Blackberry sostiene che Facebook abbia utilizzato impropriamente la tecnologia per la crittografia dei messaggi, il mix di messaggistica e giochi per mobile, ma anche alcune caratteristiche più visibili dagli utenti, come il conteggio dei messaggi non letti, cioè quel numero spesso cerchiato di rosso che compare nel badge presente sopra l'icona dell'applicazione.

La strada a questo punto potrebbe essere la citazione in giudizio per arrivare alla richiesta di risarcimento monetario, una strategia che Blackberry sta portando avanti ormai da un paio di anni. Infatti, l'azienda canadese ha già agito in questo modo con Nokia, lo scorso anno, riuscendo ad ottenere un risarcimento di più di 800 milioni di dollari, in accordo con Qualcomm. Nel 2016 aveva citato in giudizio per un risarcimento anche Avaya, colosso di networking aziendale. Ma, secondo un comunicato inviato da un portavoce dell'azienda canadese al sito Recode, Blackberry è disposta a lasciare una porta aperta per Facebook, ritenendo che WhatsApp e Instagram possano diventare dei grandi partner: "Abbiamo molto rispetto per Facebook" – si legge nella nota del portavoce dell'azienda canadese – "che ha valorizzato alcune funzionalità inventate da Blackberry. L'azienda pensa che Facebook, Instagram e WhatsApp possano essere grandi partner per un futuro sempre più connesso e sicuro".

La risposta di Facebook: "Respingiamo le accuse e combatteremo"

Attraverso il suo avvocato, Paul Grewal, Facebook ha fatto sapere la sua posizione che non è certo quella di accogliere l'invito per una possibile partnership, tutt'altro: "La causa di BlackBerry riflette tristemente lo stato attuale del suo business nella messaggistica. Avendo abbandonato ogni tentativo di fare innovazione, adesso cerca di tassare le innovazioni degli altri". Insomma, sembra profilarsi un nuovo scontro per brevetti e all'orizzonte, per il momento, non si prefigura una soluzione pacifica.

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