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Bombe a Boston, i dispersi si cercano anche con Twitter

I Social Network si rivelano il miglior mezzo di comunicazione durante le stragi internazionali. A Boston Twitter sta permettendo la ricerca dei dispersi.
A cura di Daniele Cretella
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Un boato. Poi un altro. Ed il terrore torna a fare capolino negli Stati Uniti. Un gesto vile, che sembra non avere obiettivi precisi, se non quello di procurare dolore alle famiglie di quegli atleti che nel corso della giornata di ieri erano impegnati in una di quelle che vengono considerate come le Maratone più importanti degli Stati Uniti. Anzi, la più importante, perché la più antica.

Da una parte il terrore. Dall' altra la solidarietà. Non solo da parte di poliziotti, medici e vigili del fuoco impegnati fin dai primi istanti dopo la prima esplosione a mettere in sicurezza gli aleti e le loro famiglie, ma da parte di tutto il mondo, che attraverso i social netowrk hanno lanciato messaggi di speranza, qualcuno di disprezzo, ma tutti con lo scopo di avvicinarsi alle famiglie delle vittime ed al popolo statunitense in un altro triste giorno della sua recente storia.

twitter

E' stato in assoluto Twitter il mezzo più utilizzato per diffondere le notizie che, in tempo reale, giungevano dalle strade di Boston. La stessa Google in tempi record aveva annunciato attraverso il proprio canale ufficiale dedicato a Google Maps, l' apertura di una nuova pagina dedicata alla ricerca di parenti e amici degli atleti presenti alla maratona (un' iniziativa già ampiamente apprezzata in occasione del terremoto di Haiti). Bastano pochi istanti per ricevere migliaia di retwitt e lo stesso tempo per diffondere hashtag come #bostonmarathon e #paryforboston. Un vero e proprio tam tam che è costato ore di angoscia, ma allo stesso tempo di speranza. La dimostrazione palpabile che i social network non servono solo per perdere tempo (come qualcuno è solito affermare trattando l' argomento).

Ci sono poi le immagini di Instagram. Quelle che mostrano i primi attimi della tragedia, dove si può avvertire la portata della seconda deflagrazione. Quelle strazianti, dove corpi senza vita vengono pianti dai propri cari. Quelle incommentabili, di corpi mutilati attaccati ancora alla speranza di una vita. E ci sono poi le immagini di speranza, di solidarietà, di un popolo che non si arrende neanche davanti alle più grandi ingiustizie.

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