Boom di malware nel 2013, la causa sembra essere Adobe e Java
Un primo trimestre 2013 particolarmente ricco di episodi legati alle attività malware. Nella sfera della sicurezza italiana sono infatti stati registrati numerosi accadimenti virali pericolosi di primaria importanza. Kaspersky li ha elencati nella sua relazione trimestrale, da cui emerge come la stessa abbia individuato 22.750 nuove varianti di programmi malware specificamente creati dagli hacker per infettare i dispositivi mobili. In pratica oltre la metà del numero complessivo di situazioni rilevate lungo tutto l'arco del 2012.
Dalla relazione il 40% degli exploit ha sfruttato vulnerabilità presenti nei prodotti Adobe, e circa il 60% del numero totale di hosting pericolosi proveniva da tre soli paesi: Stati Uniti, Russia e Paesi Bassi. Fra le minacce più nocive figurano Ottobre Rosso, MiniDuke e Stuxnet. Ottobre Rosso è una campagna di spionaggio basata su attacchi mirati che hanno colpito famose agenzie governative, organizzazioni diplomatiche e grandi aziende in tutto il mondo.
A febbraio è stato invece protagonista un nuovo programma nocivo, nominato MiniDuke, che è riuscito a penetrare nei sistemi grazie ad una vulnerabilità presente in Adobe Reader. Anche in questo caso le vittime erano agenzie governative, in Ucraina, Belgio, Portogallo, Romania, Repubblica Ceca e Irlanda, ma anche istituti di ricerca in Ungheria, e Stati Uniti. E' stato scovato anche Stuxnet, di cui è stata identificata una vecchia release. Da notare che secondo gli esperti sono ancora in circolazione le versioni datate dello stesso.
Seguendo poi la relazione si scopre come non siano mancate numerose minacce a dispositivi mobili. Gennaio è stato un mese di tranquillità per gli autori di virus di questo tipo, ma nei mesi successivi Kaspersky Lab ha rilevato più di 20 mila nuove versioni di malware che equivalgono a circa la metà di tutti i campioni di malware rilevati durante il 2012. Ci sono stati anche dei cambiamenti nella geografia delle minacce. Russia e Stati Uniti sono ai vertici nel conteggio dei servizi di hosting nocivi, con un leggero calo per il paese dell'est e un maggiore peso per gli USA. Le vulnerabilità di Java sono ancora le più diffuse, rilevate sul 45,26% di tutti i computer.