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Brexit: da Zuckerberg a Gates, i più ricchi del mondo hanno perso 125 mld di dollari in un giorno

124,4 miliardi di dollari persi in sole 24 ore. È il prezzo pagato dalle 400 persone più ricche del mondo lo scorso venerdì 24 giugno, quando il referendum indetto nel Regno Unito ha portato alla vittoria del “Leave”.
A cura di Marco Paretti
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124,4 miliardi di dollari persi in sole 24 ore. È il prezzo pagato dalle 400 persone più ricche del mondo lo scorso venerdì 24 giugno, quando il referendum indetto nel Regno Unito ha portato alla vittoria del "Leave" e alla conseguente uscita prevista del paese dall'Ue. I più ricchi del mondo hanno perso circa il 3,2 percento del loro patrimonio, portando ad una perdita totale di 3,9 trilioni di dollari se si contano tutti i "paperoni" della Terra. Lo riporta il Bloomberg Billionaires Index, che lo scorso venerdì era caratterizzato prevalentemente da cifre in negativo.

Tra questi sono ovviamente presenti i fondatori e CEO di alcune delle realtà più importanti del settore tecnologico, inevitabilmente colpito dalla notizia. Bill Gates, per esempio, ha perso 2,4 miliardi di dollari, seguito da Jeff Bezos di Amazon (1,6 miliardi), Mark Zuckerberg (993,6 milioni) e i due fondatori di Google, Sergey Brin e Larry Page, che in 24 ore hanno perso poco più di un miliardo di dollari. A guidare la lista è però Amancio Ortega, il patron di Zara, che in seguito al Brexit ha perso 6 miliardi di dollari. In totale, i 400 uomini più ricchi hanno bruciato 124,4 milioni di dollari, mentre l'insieme delle perdite dei paperoni ammontano a 3,9 trilioni di dollari.

Come sottolinea anche Bloomberg, in questo caso la perdita ha colpito tutti, sia i sostenitori del "Leave" che quelli del "Remain". Peter Hargreaves, per esempio, ha perso il 19 percento del suo patrimonio nonostante sia stato un forte sostenitore dell'uscita dall'Ue con una donazione complessiva di 4,4 milioni di dollari. In perdita anche l'uomo più ricco del Regno Unito, Gerald Grovesnor: quasi un miliardo bruciato in sole 24 ore. Crolla anche la società finanziaria del colosso di Richard Benson, la Virgin Money Holding, con un calo nel valore delle azioni registrato proprio in seguito all'annuncio del risultato del referendum inglese. "Il Regno Unito e il suo incredibile e resiliente popolo hanno attraversato molti temporali, affrontati con determinazioni, risolutezza e senso morale" ha scritto Branson sul suo blog.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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