In occasione della pubblicazione dei risultati del quarto trimestre e dell’intero 2011 di Intel ho avuto modo di intervistare Dario Bucci, country manager del gruppo americano per l’Italia e la Svizzera, e chiedergli cosa ci riserverà il 2012. Anzitutto partiamo dai numeri: il leader mondiale dei semiconduttori ha registrato negli ultimi tre mesi del 2011 un andamento altalenante, dovendo inizialmente tagliare gli obiettivi trimestrali rispetto alle stime iniziali per poi sorprendere positivamente con un fatturato di 13,9 miliardi di dollari (+22% rispetto a un anno prima), un margine operativo lordo percentuale del 65,5%(+0,7 punti percentuali), un risultato operativo di 4,8 miliardi (+20%) e un utile netto di 3,5 miliardi (+11%).
Su base annua i conti di Intel parlano di un fatturato in crescita del 24% a 54,2 miliardi, un margine lordo del 63,6% (-1,9 punti percentuali), un risultato operativo di 18,4 miliardi (+18%) e un utile netto di 13,7 miliardi (+19%). L’ennesimo anno “record” ed ormai non fa quasi più notizia, mentre il 2012 si dovrebbe aprire all’insegna di una certa prudenza, con un fatturato che nei primi tre mesi dovrebbe risultare pari a 12,8 miliardi (più o meno 50 milioni) e un margine operativo lordo tra il 63% e il 64%, a fronte di ulteriori ammortamenti per 1,5 miliardi e spese in ricerca e sviluppo per 4,4 miliardi.
“Sul 2011 hanno pesato eventi straordinari come lo shortage di hard disk registratosi a seguito delle alluvioni in Tailandia dello scorso novembre, in compenso abbiamo visto un’ottima risposta alla nuova generazione di processori Intel – spiega Bucci – con risultati particolarmente positivi soprattutto nei mercati emergenti dove ormai i personal computer stanno raggiungendo quote sempre più rilevanti delle famiglie” (il 35% delle famiglie cinesi è dotato di un PC). “Un altro tema importante, che dovrebbe proseguire anche nel 2012, è il cloud: “i servizi in cloud hanno dato l’opportunità alle aziende di ristrutturare i propri data center e pensiamo che questo trend sia destinato a proseguire anche quest’anno”.
Per quanto riguarda invece il mercato consumer il 2012 dovrebbe essere l’anno degli ultrabook: “I primi modelli hanno fatto a malapena a tempo ad arrivare sugli scaffali per Natale, ora il grosso delle nuove proposte, una settantina in tutto l’anno, dovrebbe essere lanciata dopo l’estate”. Non è possibile che ultrabook e tablet pc finiscano col cannibalizzare altri prodotti e fasce di mercato? “In verità finora abbiamo visto che prodotti come i tablet hanno complessivamente ampliato il mercato e ci aspettiamo che lo stesso accada con gli ultrabook. Non è da escludere un impatto sulle vendite dei processori della famiglia Atom o su prodotti come netbook e notebook, ma ci attendiamo un ridisegno di questi prodotti proprio nella direzione degli ultrabook che potrebbe favorire le vendite dei processori della prossima generazione Core, in arrivo nel corso dell’anno”.
Una cosa che è stata fatta notare è che con gli ultrabook anche il mondo Windows si è avvicinato al range di prezzi dei prodotti Apple, un fenomeno momentaneo o è destinato a durare? “Con l’arrivo di nuovi prodotti dovrebbe aumentare il range di prezzi, con proposte dai 600 ai 1200 dollari circa, ma certo il gap tra Microsoft e Apple sembra andare restringendo sia anche nel segmento top di gamma”. E delle ultime novità viste al Ces cosa potrebbe avere il maggiore impatto, almeno per Intel? “Siamo molto interessati allo sviluppo di nuovi modelli di telefoni su architettura Atom, utilizzabile tanto in ambiente Android o iOS quanto con Windows Mobile. Ma abbiamo anche notato una crescente domanda di tablet per utilizzo aziendale, in particolare nel settore dei corrieri” (ma anche nell’ambito dei servizi sanitari).
Proprio Microsoft è stata finora una delle poche sorprese negative, potrà il 2012 segnare un ritorno in auge della casa di Redmond? “Certamente l’alleanza con Nokia va tenuta d’occhio perché potrebbe portare a novità in ambito mobile. Microsoft si prepara poi a lanciare Windows 8, la cui attesa ha indubbiamente avuto un impatto negativo sulle vendite dell’ultimo trimestre”. La lotta, insomma, resta aperta coi “vecchi” leader di mercato che non sembrano intenzionati a rassegnarsi ad un mesto tramonto a beneficio di Apple e Google.
Rispetto allo scenario sopra descritto l’Italia come si inserisce e con che prospettive? “Il mercato italiano ha avuto un andamento molto strano, nel settore consumer i risultati migliori li abbiamo ottenuti nel pieno della crisi 2008-2009, mentre negli ultimi due anni sono state le aziende a rinnovare il parco macchine. Nel 2012 ci sarà da lottare ma potrebbe essere un anno molto interessante anche per il nostro mercato”. Quali sono i trend che pensate caratterizzeranno l’anno appena partito, anche nel Belpaese? “Come dicevo, per quanto riguarda le aziende, dovrebbero proseguire gli investimenti in servizi in cloud e sicurezza (il gruppo Intel ha acquisito McAfee per 7,68 miliardi di dollari nell’agosto del 2010, ndr), mentre per ora non c’è una corsa alla sostituzione di macchine notebook, che potrebbe semmai essere uno dei temi del 2013. Nel settore consumer dovrebbero proseguire a buon ritmo le vendite di smartphone e di tutti quei dispositivi mobili in grado di generare una buona “user experience” e dare una gratificazione personale anche in tempi di incertezze economiche. Ci attendiamo poi una crescita dell’interesse per gli ultrabook nella parte finale dell’anno con l’arrivo delle nuove macchine nei negozi”.
E i tablet? “Per ora il mercato è dominato da tre produttori: Apple con l’iPad, Amazon con Kindle (poco noto in Italia ma molto apprezzato in America) e Samsung con Galaxy. Per gli altri vi sono state più delusioni che soddisfazioni e la situazione non sembra destinata a cambiare a breve, almeno finché non verranno proposti nuove modalità d’utilizzo oltre all’intrattenimento. La partita è comunque ancora aperta, in fondo stiamo parlando di prodotti presenti da meno di due anni sui mercati di massa anche se sembra che siano sempre stati con noi”. Già.