
Dal primo aprile non ci saranno più limitazioni geografiche per usufruire dei contenuti in streaming attraverso piattaforme come Netflix, Spotify e Sky Go. Questo significa che gli utenti iscritti a questi servizi potranno accedere a serie TV, film e persino le partite in diretta senza essere limitati dalla loro posizione all'interno dell'Europa, come invece avviene adesso. Si chiama geoblocking e, per motivi di copyright, bloccava tutti i contenuti normalmente usufruibili in Italia appena si varcavano i confini del nostro Paese. Ora, invece, questa limitazione cesserà di esistere.
Il cambiamento nasce da un accordo tra Commissione Europea, Parlamento e i singoli stati firmato lo scorso 7 febbraio. Un accordo che, peraltro, prevede l'adozione da parte di chi fornisce i servizi senza ulteriori addebiti o restrizioni: se ci si sposta in un altro paese europeo si dovrà avere la possibilità di accedere all'intero catalogo italiano, comprese le trasmissioni in diretta come le partite di calcio. Ovviamente questo vantaggio riguarda solo i viaggi di breve durata; non si potrà quindi scegliere di abbonarsi in un paese dove il costo è più conveniente per poi utilizzarlo in Italia.
Il discorso è simile anche per i contenuti gratuiti offerti in streaming, ma con qualche scappatoia in più. Applicazioni come Rai Play, per esempio, non saranno obbligate a fornire dirette e registrazioni anche all'estero: i contenuti Rai potranno essere visti al di fuori dell'Italia solo se la Rai darà il suo consenso. "La Commissione è stata in stretto contatto con i principali fornitori di servizi di contenuti online e ha ricevuto da loro riscontri positivi, per cui confida che l'introduzione delle nuove norme li trovi preparati e pronti a partire nei tempi previsti" spiegano da Bruxelles, indicando quindi che le modifiche avranno effetto dal primo aprile.
