Censis: aumentano smartphone e social network. La TV sempre più connessa e seguita
Sempre più inarrestabile la crescita degli smartphone e dei social network a differenza di quello che accada al numero di utenti in internet che risultano pressapoco gli stessi rispetto agli anni passati. Accanto a tutto questo anche la TV rimane una pietra miliare che non viene assolutamente abbandonata dagli italiani i quali rimangono fedeli anzi rafforzano il loro tempo di fronte a esse.
Stiamo parlando dei principali dati esternati dall'undicesimo Rapporto Censis-Ucsi sulla Comunicazione, presentato a Roma da pochi istanti. Quasi tutti gli italiani, secondo i dati del rapporto, guardano la televisione con una percentuale addirittura che raggiunge il 97,4% e con un rafforzamento del pubblico delle nuove televisioni pari all' 8,7% per le tv satellitari rispetto al 2012, un aumento del 3,1% per la web TV ed un positivo di 4,3% per la mobile TV. L'uso degli smartphone continua ad aumentare con un +4,5%, la cui utenza e' ormai arrivata al 39,9% degli italiani. Gli utenti di internet si assestano al 63,5% della popolazione. Tra i giovani la quota e' il 90,4%, tra gli anziani il 21,1%.
Assistiamo a un ulteriore salto di qualita' nel rapporto degli italiani con i media. L'interazione tra l'ambiente comunicativo e la vita quotidiana degli abitanti di territori ipertecnologici sta producendo una vera e propria evoluzione della specie.
Importantissima anche l'espansione dei social network dove addirittura il 69,8% delle persone che hanno accesso al web sono iscritte a Facebook. Per informarsi, lo strumento condiviso da quasi tutti e' il telegiornale a cui vi si ricorre per più del'86%, mentre calano i periodici, quindi i quotidiani, quelli a pagamento perdono addirittura l'8,5%. A crescere nettamente sono invece i motori di ricerca su internet come Google che ha superato la soglia del 46,4% di utenza nel 2013.
Siamo interconnessi, ma la vera connettivita' non esiste. La connessione in mobilita' determina un aumento delle potenzialita' individuali. Cio' comporta l'assenza di una cultura collettiva e la divisione della societa' in sottoinsiemi che non riescono a coalizzarsi'.
Presidente del Censis, Giuseppe De Rita