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Censis: gli italiani usano ancora poco il pc, prima l’Emilia Romagna e ultima la Campania

Pubblicato oggi, il 48° Rapporto Censis fotografa lo stato nel nostro paese oggi da diversi punti di vista. E rileva anche l’Italia è un paese in ritardo dal punto di vista dell’utilizzo dei pc e delle infrastrutture internet. Anche se è in crescita il fenomeno dell’e-health.
A cura di Francesco Russo
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Il Censis (Centro Studi Investimenti Sociali) ha pubblicato oggi il 48° Rapporto sulla situazione sociale del Paese, un corposo rapporto che fotografa lo stato nel nostro paese oggi da diversi punti di vista. E tra questi vi è anche una sezione dedicata a Internet e alle nuove tecnologie. Dal Rapporto viene fuori che l'Italia è un paese in ritardo dal punto di vista dell'utilizzo dei pc e delle infrastrutture internet. Se è vero che il 19% dei cittadini europei, tra i 16 e i 74 anni, non ha mai usato un personal computer, il Censis rileva che in molte zone del nostro paese si va vicini a quel dato.

Ad esempio, la Provincia autonoma di Bolzano fa registrare una percentuale del 23%, in Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia è del 28%, in Lombardia è del 29%. I valori peggiori peggiori si registrano al Sud: la maglia nera nella penetrazione dell'uso del pc spetta alla Campania con il 48% dei cittadini che non ha mai usato un pc, , ma anche Piemonte, Umbria con il 35%) e Lazio (30%) si segnalano con percentuali elevate.

L'Italia è un paese in forte ritardo anche dal punto di vista della modernità delle infrastrutture rispetto agli altri membri dell'Unione europea. Se la banda larga ormai può vantare una diffusione in linea con i richiami di Bruxelles, da l punto di vista della velocità di connessione e della diffusione delle cosiddette Nga (Next Generation Access), ossia l'evoluzione nell'uso degli impianti a fibra ottica, il quadro appare meno roseo.

Se nei progetti strategici dell'Italia c'è il raggiungimento di una copertura a 30Mbps su tutto lo stivale, e sulla metà addirittura l'implementazione a 100Mbps entro il 2020, il Censis rileva che nel 2013 solo il 21% delle famiglie ha potuto avvantaggiarsi di una copertura ultratecnologica. E per ciò che riguarda lo standard delle connessioni, l'1% dei contratti è stipulato per una velocità pari o superiore a 30 Mbps e lo 0% contempla una velocità di rete pari o superiore a 100Mbps. La media Ue segna un 5%.

Il Censis rileva anche che nel nostro paese, di converso, cresce l'e-health, la pratica della Salute attraverso il supporto di strumenti tecnologici. Sono infatti 4 italiani su 10 (41,7%) che cercano informazioni online sulla salute, con un'inevitabile cambiamento dei rapporti tra paziente e medico. Nel 58,1% dei casi si cercano sul web informazioni per capire meglio le indicazioni del proprio medico. Oppure si utilizza la rete per verificare la sua diagnosi e le indicazioni nel 55,3% dei casi, mentre in altri casi si discute con il medico dei risultati delle proprie ricerche su internet (37,1%) o ancora gli si contesta l'esattezza di diagnosi e terapie in base a quanto si e' appreso sul web , come succede nel 20,5% dei casi rilevati. Succede anche che si intraprendano terapie grazie alle informazioni reperite su internet senza parlarne con il medico (18,8% dei casi).

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