Gmail è stato bloccato in Cina. La decisione è arrivata dopo sei mesi nei quali il governo ha ripetutamente impedito l'accesso al servizio da parte dei cittadini. Osservando il traffico di Gmail, pubblicato da Google all'interno del suo Transparency Report, è possibile notare il drastico calo avvenuto il 25 dicembre.
Un problema che, secondo la stessa azienda, non è stato causato da falle tecniche o problemi dei server, ma è riconducibile ad una volontà governativa di bloccare del tutto il servizio. Attualmente gli ufficiali cinesi non hanno ancora rilasciato dichiarazioni in merito.
In Cina il governo blocca già una serie di prodotti di Google, tra cui il motore di ricerca, Google Maps, Google Docs e Google Drive, il servizio di cloud storage dell'azienda di Mountain View. L'accesso a Gmail è diventato sempre più difficoltoso nei giorni precedenti il 25esimo anniversario della protesta nella piazza Tiananmen.
Alcuni utenti sono comunque riusciti ad utilizzare il servizio di posta tramite alcune applicazioni e utilizzando i protocolli IMAP, POP e STMP. Ora sembra che il governo abbia impedito anche queste connessioni, lasciando i VPN – network privati virtuali – come unico strumento per poter utilizzare Gmail.
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Negli ultimi anni la Cina ha accelerato la corsa alla censura, colpendo i più importanti siti internazionali ed impedendo l'accesso a svariati servizi da parte dei cittadini. Tra questi troviamo Google, Facebook, YouTube e Twitter, mentre i portali raggiungibili sono sotto stretto controllo delle autorità.
Il blocco di Gmail, però, potrebbe comportare gravi conseguenze per Google, soprattutto se il bacino d'utenza dei paesi che fanno regolarmente affari con la Cina si spostasse verso altri client di posta. "Immaginate se le mail inviate da Gmail non arrivassero ai client cinesi" ha commentato un attivista del sito GreatFire.org "Molti utenti fuori dalla Cina sarebbero obbligati ad abbandonare il servizio di Google".