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Chiude IsoHunt, uno dei più importanti motori di ricerca di Torrent

Non attenderà nemmeno la fine del processo che lo vede contrapposto ai maggiori produttori di film. Per il momento IsoHunt chiuderà i battenti sperando nella Corte Suprema.
A cura di Bruno Mucciarelli
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IsoHunt, uno dei maggiori motori di ricerca di Torrent, chiude. La notizia di certo non farà piacere agli utenti che in questi anni di servizio. lo hanno utilizzato assiduamente. I notevoli scontri legali con la MPAA (Movie Picture Association of America) hanno forse deteriorato la forza del colosso di Torrent che ha deciso di chiudere la battaglia da sconfitto. Mezza vittoria dunque per i produttori di film che avevano citato gli amministratori in tribunale e che per ora possono vedere realizzato il loro intento anche se IsoHunt può ancora sperare nella Corte Suprema.

Il processo ha visto l'accordo secondo il quale Gary Fung, fondatore di IsoHunt, oltre a chiudere il sito dovrà pagare addirittura oltre 110 milioni di dollari. Al momento IsoHunt risulta già offline. Un dettaglio che per il nostro paese forse non è poi così fondamentale visto che da tempo ormai il sito in Italia risultava inaccessibile, in modo "chiaro", dallo scorso agosto. La notizia si aggiunge tra l'altro a quella di un ulteriore blocco italiano che in effetti rende la vita un po' più difficile a chi vuole scaricare file illeciti tramite il circuito torrent.

È triste vedere la mia creatura che se ne va. Ma ho lottato fino all'ultimo, sono andato fino in fondo e sono rimasto fiducioso. Dieci anni e mezzo di IsoHunt sono un lungo viaggio per qualsiasi impresa, e un'eternità per una startup su Internet. Credo di voler rassicurare su una preoccupazione, ed è che in nessun momento ho messo a rischio la privacy di alcun utente di IsoHunt, quanto a indirizzo IP o email.

Funk creatore di IsoHunt

Tutto regolare se non fosse che la spugna da parte del fondatore di IsoHunt sia stata gettata due settimane prima del verdetto del processo. In effetti qualcosa di strano c'è in questo caso. Nonostante avessero chiesto 110 milioni di dollari, i produttori cinematografici hanno anche dichiarato che i danni provocati dalla pirateria non si possono misurare. E hanno quindi chiesto al giudice di escludere dal processo conteggi esatti, e di considerare la richiesta per un solo valore simbolico. Pochi giorni dopo è arrivato l'accordo.

I termini completi dell'accordo non sono stati rivelati, ma sembra che ci sia qualcos'altro dietro. IsoHunt andrebbe in bancarotta per quei 110 milioni, quindi non c'è ragione di arrendersi due settimane prima che inizi il processo, a meno che non abbiano avuto qualcosa in cambio.

Ernesto di TorrentFreak

Oltretutto proprio Isohunt avrebbe potuto chiamare in propria difesa addirittura la London School of Economics and Political Science, dove recentemente si è dimostrato che la pirateria non crea danni economici. Chiaramente tutto effimero ormai visto che IsoHunt è chiuso definitivamente, a meno di un regalo da parte della Corte Suprema, che però risulta davvero un sogno.

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