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Chrome OS resiste agli hacker ma non vende come dovrebbe

Il sistema operativo desktop di mamma Google risulta resistente agli attacchi hacker. Le vendite però risultano decisamente sottotono rispetto alla concorrenza.
A cura di Bruno Mucciarelli
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Il sistema operativo per personal computer di Google, Chrome OS, è più sicuro degli altri blasonati sistemi. E' questo quello che emerge dalle gesta dei più famosi hacker presenti nel mondo che si sono radunati al Pwn2Own, la gara di hacking che si è tenuta durante la conferenza CanSecWest, e più in particolare durante il Pwnium, contest che Google ha fortemente voluto per mettere alla prova la sicurezza del suo sistema operativo "tutto online" dedicato ai computer con microprocessore x86 o architettura ARM.

[quote|right]|I Chromebook conquistano solo l'1% del mondo dei notebook.[/quote]Gli addetti ai lavori durante l'evento hanno tentato di "bucare" il nuovo sistema di BigG ma solamente un ricercatore alla sicurezza, Pinkie Pie, già celebre per i successi nelle passate edizioni, ha realizzato un exploit che attiva una serie di bug che vanno dall'analisi video, al kernel Linux ed anche ad un errore dei file di configurazione di Chrome OS. Un successo decisamente parziale che ha permesso all'hacker di guadagnare 40.000 dollari e nello stesso tempo ha anche permesso a Google stessa di capire cosa non andava nel sistema e tappare eventuali falle.

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Vogliamo ringraziare Pinkie Pie per avere onorato lo spirito del concorso rivelando un exploit parziale piuttosto che tenendolo nascosto in attesa di metterne a segno uno completo" si legge sul blog. In questo modo abbiamo potuto trovare subito la soluzione.

La notizia di un Chrome OS quanto mai forte e resistente va in qualche modo in contrasto a quello che risultano essere le vendite del sistema operativo targato Google. Secondo, infatti, le stime di DigiTimes i Chromebook di ultima generazione che sono stati venduti finora sarebbero non più di mezzo milione. Una quota davvero irrisoria che porta Chrome OS ed i suoi prodotti ad una percentuale pari solo all'1% di tutto il mercato globale dei notebook. Un dato che se confermato potrebbe risultare come l'ennesima sconfitta del grande sviluppo di Google e dei propri laboratori e che potrebbe avere fine, forse, con la completa unione tra Android ed il mondo di Chrome.

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