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Cina: Big Data e intelligenza artificiale per sorvegliare 1,4 miliardi di cittadini

La Cina è sempre più orientata verso una modello di riconoscimento e sorveglianza, verso la concezione orwelliana di un futuro distopico. Secondo un recente rapporto del New York Times, la Cina sta sfruttando le nuove tecnologie, come il riconoscimento facciale e l’intelligenza artificiale per identificare e tracciare ben 1,4 miliardi di persone, praticamente l’intera popolazione.
A cura di Francesco Russo
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sistema sorveglianza cinese

Una volta creato si tratterà, senza dubbio, del più grande sistema di sorveglianza mai realizzato prima. La Cina è sempre di più orientata verso una modalità di riconoscimento e di sorveglianza che va nella direzione della concezione orwelliana di un futuro distopico. Secondo un recente rapporto del New York Times, la Cina sta sfruttando le nuove tecnologie, come il riconoscimento facciale e l'intelligenza artificiale per identificare e tracciare ben 1,4 miliardi di persone, praticamente l'intera popolazione. Un sistema di sorveglianza e controllo, senza precedenti, realizzato con l'ausilio della sua prospera industria hi-tech, invertendo il canone tradizionale della tecnologia come strumento democratico e apertura, di connessione verso il mondo.

Il maestoso "Grande Fratello" che la Cina sta mettendo a punto si basa su migliaia di telecamere montate nelle stazioni ferroviarie che procedono al riconoscimento facciale scandagliando i volti alla ricerca di criminali; risolvono e ricostruiscono incidenti stradali addebitando le relative responsabilità. Si stima che il "Grande Fratello" possa contare su 300 milioni di telecamere, quattro volte il numero relativo agli Usa, ai quali si sommano i sistemi di vigilanza su Internet, sull'uso della telefonia, sui soggiorni in hotel fino a raggiungere addirittura gli spostamenti fatti dalle singole auto.

A Guiyang, capitale della provincia di Guizhou, c'è uno dei primi progetti pilota che ha trasformato un'area depressa e poco sviluppata in un luogo di assoluta avanguardia dell'industria del Big Data, dove anche il colosso Apple, lo scorso anno, ha deciso di investire 1 miliardo di dollari.

Le ambizioni della Cina superano le sue capacità: il modello, come ricorda il New York Times, può essere a macchia di leopardo o scontare le inefficienze della burocrazia per la realizzazione di un network efficiente e globale. Cosa che, tuttavia, non impensierisce il Partito comunista cinese: in fondo, la semplice percezione della sorveglianza è il miglior sistema di deterrenza e controllo.

Un dato certamente rilevante, che favorirà questo tipo di sistema, è che i cinesi plaudono a questa soluzione, manifestando l'esigenza di maggiore sicurezza e si strade più sicure, anche a costo di perdere la propria libertà. Un modello che potrebbe costituire un precedente e che potrebbe poi essere replicato altrove. Senza dimenticare l'altro progetto, che va di pari passo con questo, del social credit, un punteggio che ogni cittadino cinese accumula attraverso determinate operazioni e comportamenti sociali. Se basso poi impedirebbe alla persona di prendere treni o aerei, una punizione per il suo cattivo comportamento in società. Senza dubbio questo modello va ben oltre quello che aveva profetizzato Orwell.

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