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Cina, censura in tempo reale a più di 100 milioni di tweet al giorno

La libertà dei cinesi è sempre più colpita dalla censura che nel paese dilaga in ogni dove. I social network in particolare sono vigilati nei minimi dettagli.
A cura di Bruno Mucciarelli
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La macchina perfetta della censura cinese. Questo potrebbe essere il riassunto di quello che quotidianamente accade nelle remote regioni dell'Oriente dove un sofisticato sistema di sorveglianza tiene tutto sotto controllo, dalla casa al telefono, ai computer e ad internet. Proprio internet è sottoposto a verifiche automatiche ossessive che spesso degenerano nella comicità, innescata da equivoci di caratteri linguistici consonanti. Un esempio per tutti "Carota" che è un termine bloccato: il primo ideogramma infatti coincide con il nome del presidente Hu Jintao. Una vita decisamente dura per gli abitanti ed ancor più per i giovani dediti ai Social che non possono scrivere quello che pensano e che vorrebbero.

Dalla Rice University di Houston arriva una nuova ricerca sul fenomeno, negativo, del momento: Weibo, la versione asiatica del nostro classico Twitter. Lanciato in Cina nel 2010, il social network risulta quanto mai simile al classico Twitter che anche in Italia come nel mondo sta ormai spopolando a dismisura. La versione cinese permette agli utenti registrati di scrivere messaggi da massimo 140 caratteri affiancati magari anche dai classici #hashtag che permettono una migliore diffusione del post pubblicato. Il successo di questo social network è stato a dir poco straripante ed in soli 3 anni di vita ha potuto raggiungere cifre astronomiche come 300 milioni di iscritti che riescono a far circolare una media di 100 milioni di post al giorno che significano addirittura 70 mila messaggi al minuto.

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Ma se la censura cinese raggiunge ogni piccolo particolare della vita comune degli abitanti di queste regioni, può non raggiungere anche questo immenso ecosistema chiamato Weibo? La risposta è sì e ciò che riguarda proprio la macchina censurante il social network ha dell'inverosimile. Innanzitutto partiamo dal fatto che l'azione della macchina di censura avviene a posteriori del messaggio pubblicato e che fondamentalmente non è possibile realmente scandagliare tutti gli utenti iscritti al Social.

[quote|right]|Il 5% dei post viene eliminato entro 8 minuti dalla pubblicazione[/quote]Le persone pagate dal governo di Pechino, per vigilare sulla libertà di espressione degli utenti, realizzano ogni giorno, ora e minuto un lavoro che risulta a dir poco minuzioso. Quasi come quello realizzato dai ricercatori che sono riusciti ad individuare circa 4500 cancellazioni in sole 24 ore che equivale pressapoco al 12% del totale di messaggi pubblicati ufficialmente. I messaggi solitamente vengono cancellati nel giro di 5/10 minuti dal momento della loro pubblicazione. Una censura che può ritenersi praticamente in tempo reale e che in qualche modo deve contare di un comparto logistico numerativo di personale quanto mai elevato. Si pensa che addirittura il governo ponga a lavoro sul fenomeno Weibo oltre 4000 impiegati censori.

Come funziona la censura tecnicamente? I ricercatori americani hanno pensato ad alcuni punti essenziali a cui i censori devono sottostare per rendere possibile la cancellazione utile dei messaggi. Il filtraggio avverrà senza dubbio partendo da alcune parole chiave che potrebbero risultare quanto mai esplicite e che quindi vengono bloccate immediatamente in partenza. E' possibile anche un filtraggio implicito di una parola chiave vietata che fa scattare un sistema automatizzato, che ritarda il messaggio fino a quando un censore non lo visualizza e decide se mantenerlo oppure no. In quel caso all'utente viene fatto vedere un errore del server che impossibilita la pubblicazione.

Altri fattori, oltre a quelli delle parole dirette, rendono un determinato utente più probabile di censura rispetto ad un altro. Per questo i censori, potrebbero possedere, delle vere black list che vengono aggiornate di giorno in giorno e che rendono controllabili in modo più semplice i più pericolosi "scrittori". Lo studio ha anche mostrato l’andamento orario del lavoro dei censori stessi. Gli stessi, infatti, sono decisamente meno attivi di notte nella loro opera. Anche se grazie al sopracitato meccanismo, i post tralasciati vengono comunque eliminati la mattina seguente o nel primo pomeriggio.

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La Cina insomma non lascia scampo a tutto ciò che riguarda il proprio ecosistema. Non può permetterselo e l'esponenziale aumento della tecnologia e degli strumenti di socializzazione connessi con essa non posso che andare di pari passo con il regime asiatico. Gli utenti, abitanti, persone come noi, devono sottostare a queste rigide regole, vivendo quindi in un mondo tutto loro che in qualche modo si regge anche grazie ai censori cinesi.

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