Il governo cinese risponderà con "contromisure" se il nuovo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, inizierà una guerra commerciale contro la Cina, avvertendo di essere pronto a bloccare le vendite degli iPhone e delle autovetture americane. Trump ha puntato più volte la Cina nel corso della sua campagna presidenziale, annunciando di voler prendere una posizione più dura nei confronti degli accordi commerciali con l'oriente nella speranza di riaccendere l'industria manifatturiera statunitense. Per questo Trump ha annunciato di voler imporre una tariffa del 45 percento sulle esportazioni dalla Cina.
"È già in corso una guerra commerciale con la Cina" aveva dichiarato Trump lo scorso giugno. "E la stiamo perdendo, malamente". In quanto presidente, Trump avrebbe la possibilità di imporre una tariffa massima sull'esportazione del 15 percento, ma solo per 150 giorni a meno che non venga dichiarato uno stato d'emergenza. Allo stato attuale, raggiungere una percentuale del 45% sulle esportazioni non sarebbe possibile da parte del solo presidente. Ogni manovra protezionista, avvertono gli esperti, potrebbe però paralizzare gli accordi con la Cina. Che, da parte sua, potrebbe bloccare le vendite dei prodotti americani e persino limitare il numero di studenti cinesi negli Stati Uniti.
Ora resta da capire come si comporterà davvero Donald Trump una volta entrato nella Casa Bianca. Secondo gli analisti potrebbe non rivelarsi così drastico nei confronti di questa e molte altre questioni, anche perché questo approccio colpirebbe inevitabilmente molte industrie americane. Lo scorso lunedì il presidente cinese Xi Jinping ha parlato al telefono con Trump, al quale ha spiegato che "la cooperazione è l'unica scelta corretta per la Cina e gli Stati Uniti". I due presidenti hanno acconsentito a mantenere una comunicazione costante e a incontrarsi "nel breve termine".