Con questa novità i disabili possono controllare lo smartphone muovendo viso e occhi
L'ultima alzata d'ingegno di Google è stata annunciata ieri, 23 settembre, e consentirà alle persone con capacità motorie limitate di utilizzare lo smartphone ricorrendo all'utilizzo di gesti facciali. Per far sì che questi utenti possano accedere alle tante funzionalità offerte dal proprio cellulare, il più delle volte fruibili grazie all'aiuto delle mani o della voce, l'azienda di Menlo Park ha annunciato l'imminente arrivo di due strumenti: Camera Switches e Project Activate. Entrambi sono il risultato di un lavoro basato sui feedback di tutte quelle persone che ricorrono a una comunicazione tecnologica alternativa. Concretamente, i due tool si servono della fotocamera e di un'intelligenza artificiale, in virtù dei quali l'utente disabile può sfruttare a pieno le potenzialità del dispositivo.
Come funzionano i due strumenti
Già nel 2015, Google aveva lanciato Switch Access per Android, un mezzo efficace che permetteva alle persone con disabilità di navigare sul cellulare attraverso tastiere esterne. Camera Switches riempie quel vuoto che da troppo tempo impediva a molti di vivere il rapporto con il dispositivo in modo sereno. Dalla fine di questo mese, grazie al movimento degli occhi e alla mimica facciale verrà offerta una fruizione priva di ostacoli. I gesti inclusi nel programma di Camera Switches, e con i quali l'utente seleziona ciò che più desidera, sono sei: guardare a destra, guardare a sinistra, guardare in alto, sorridere, sollevare le sopracciglia e aprire la bocca.
Pur ricorrendo allo stesso repertorio di movimenti fisici, Project Activate prevede altre operazioni veloci, nello specifico azioni personalizzate: pronunciare una frase preimpostata, inviare un testo, fare una telefonata o riprodurre un audio. In altre parole, questa seconda applicazione offre le condizioni migliori al singolo per esprimere se stesso. Attualmente, Project Activate può essere scaricato dal negozio di Google Play ed è disponibile in lingua inglese negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Canada e in Australia.