Congresso Usa fa pressione su Twitter: siate più aggressivi coi terroristi
Cresce il fenomeno dell'Isis e allo stesso modo crescono le richieste verso Twitter di sorvegliare al massimo la piattaforma. Si potrebbe sintetizzare in questo modo quello che in queste ore sta cercando di fare il Congresso americano verso il social network a 140 caratteri. Una forte pressione affinchè adotti misure adeguate per evitare che account inneggianti al terrorismo e all'Isis possano usare la piattaforma per fare propaganda. E in un momento così particolare in cui il terrorismo internazionale, e in particolare il terrorismo legato all'Isis, si adottano tutte le misure necessarie per contrastare le varie minacce, compresa quella di limitare l'uso del web e dei social media.
E proprio in queste ore il Congresso americano sta mettendo in atto una pressione maggiore verso Twitter per evitare che gruppi di terroristi possano far viaggiare i loro messaggi anche all'interno di tweet. Un rapporto che verrà presentato nei prossimi giorni, realizzato da J. M. Berger (ricercatore e autore di "ISIS The State of Terror") e pubblicato da Brooking Istitution, ha rilevato che negli ultimi mesi sono 46 mila gli account Twitter utilizzati dai simpatizzanti dell'Isis, un dato che fa comprendere come questo sia il canale preferito per fa viaggiare i loro messaggi sulla rete.
Nelle ultime settimane non solo Twitter è al centro del dibattito, ma anche Facebook e Yahoo che si trovano a dover sorvegliare con la massima attenzione i contenuti che vengono veicolati sulle piattaforme. E il dibattito vede di fronte la questione di come garantire la libertà di parola e di espressione, da una parte, e di come permettere l'intervento delle autorità governative per controllare i contenuti di questi messaggi.
I deputati del Congresso americano sono consapevoli che questi terroristi usano tutti i canali social media, ma notano che Twitter è quello più usato, constatando, a loro modo di vedere, una scarsa azione da parte della società nel contrastare il proliferare di utenti simpatizzanti. Per questo motivo, un gruppo di deputati guidati dal repubblicano Ted Poe scriverà una lettera questa settimana a Dick Costolo, CEO di Twitter, chiedendo che questi contenuti vengano equiparati alla pornografia infantile e invitando l'azienda ad usare le stesse misure adottate in presenza di contenuti di quel genere. Il comportamento di Twitter in questi casi è abbastanza rapido, cancellando subito quel tipo di contenuti. In pratica è quello che chiedono i deputati Usa di fronte a contenuti terroristici.
Twitter dal canto suo si difende sostenendo che le critiche avanzate sono fuori luogo, ribadendo che le sue policies non sono così differenti dalle altre basandosi molto sulle segnalazioni degli stessi utenti. L'azienda tiene a ricordare la collaborazione con l'FBI che talvolta usare la piattaforma per ricercare e anche individuare account vicini all'Isis. Un portavoce di Twitter specifica che, come le altre società, non c'è un controllo preventivo sui contenuti che vengono pubblicati ma i contenuti vengono esaminati in seguito a segnalazioni nel caso in cui violano le regole, ossia quelle di usare specifiche minacce di violenza contro altri.
Restano comunque divergenti le posizioni tra Twitter e la Casa Bianca, infatti in più di un'occasione è stato avanzato un tentativo di coinvolgere la società per cercare di controllare di più utenti e contenuti particolarmente violenti.
Mai prima d'ora ci si era trovati di fronte ad un'organizzazione terroristica come l'Isis che usa le nuove tecnologie con estrema padronanza. Senza dimenticare il gruppo di cyber warriors pronti ad entrare in azione in qualsiasi momento per mettere in campo azioni cyber altamente sofisticate.
E le preoccupazioni del Congresso americano sono aumentate anche di fronte alla stessa ammissione di Costolo, quando qualche giorno fa ammise di no saper gestire gli abusi e le violenze sulla piattaforma, individuandola tra l'altro come motivo per cui gli utenti si stanno allontanando dalla piattaforma.
Nei prossimi giorni ci sarà un importante summit alla Casa Bianca proprio per cercare di trovare la massima collaborazione tra autorità governative e le società di social media, al momento l'unica strada per cercare di contrastare queste minacce.