Consultare materiale pornografico violento può indurre ad uccidere
Quella di Jane Longhurst è la storia di una donna di 31 anni che nel 2003 è stata assassinata dalle perversioni sessuali di un uomo. Un' insegnante modello. Una figlia modello, così come la madre Liz Longhurst (81 anni) continua a sottolineare, che sarebbe potuta essere ancora viva oggi se non fosse per ignavia della rete. Su quest' ultimo punto non sembra avere dubbi la madre di Jane che, all' interno di una recente intervista rilasciata per il quotidiano The Daily Mail, rivendica la libertà della figlia.
"Perché Google non fa niente per oscurare i contenuti sessuali violenti?" si chiede ancora la signora Longhurst. L' assassino di sua figlia, Graham Coutts, era solito alimentare le sue fantasie sessuali più perverse attraverso siti che potevano essere raggiunti da chiunque in qualsiasi momento. Jane era stata la sua cavia. "Perché Google si impegna ad oscurare le pagine sul territorio cinese su richiesta del Governo" ma non fa nulla per proteggere i suoi utenti da contenuti così pregnanti?
Sul tema, l' azienda di Mountain View ha sempre risposto che la libertà degli utenti della rete viene prima di ogni altra cosa. Ma sono forse queste le parole più dolorose da ascoltare per la madre di Jane, che si chiede perché la libertà di sua figlia sia stata considerata meno rilevante di quella del suo assassino. Probabilmente Google sarà sempre più impegnata a salvaguardare i suoi guadagni escogitando strategie fiscali più favorevoli rispetto a quelle imposte dalla legge. Ma difficilmente metterà lo stesso impegno nell' ostacolare il più redditizio dei mercati della rete.